ESORDIO DI UN NARRATORE
Questo è un esordio lontano, non me ne voglia l’autore: risale al 1999, quando un giovane dotato di talento e di molte parole partecipa, vincendo, al Premio Battello a Vapore con un romanzo d’avventura che ora viene riproposto in BUR.
L’autore è Pierdomenico Baccalario e il titolo del romanzo è ‘La strada del guerriero’.
Se il romanzo oggi può rivelare qualche pecca, ma si tratta di qualche peccato veniale, quello che emerge sopra tutto è la capacità di Baccalario di costruire storie. Storie che catturino il lettore e la lettrice e capaci di trasportarli in un altrove che qui ha una netta connotazione fantastica.
Siamo in Africa, in un tempo indeterminato, nella terra degli Zulu.
Il Re degli Zulu attende l’annuncio della nascita dell’erede al trono; ma nascono due gemelli e questo rappresenta una grande sventura, che può essere allontanata sacrificando quello, fra i due, che per primo viene alla luce. Lo stregone Ingana chiede alla nutrice Miesi di preparare il predestinato al sacrificio. Miesi, però, non è certa di aver individuato il neonato giusto e, comunque, non intende far morire nessuno dei due bambini. Riesce ad ingannare Ingana, che sacrifica una lepre al posto del bambino, il quale verrà affidato ad un uomo saggio, Babashana, che vive nella savana.
Manatasi, questo è il nome del bambino, cresce quindi ignaro del suo lignaggio, che gli viene svelato in punto di morte dallo stesso Babashana.
A quel punto il giovane Manatasi, che è cresciuto forte e abile nella caccia, deve affrontare il suo destino, che già si rivela nella capacità di comandare gli animali, anche i più feroci. Non a caso lo accompagna nel suo viaggio un leopardo, quasi un animale totemico. Andrà verso il villaggio dove vive il fratello, divenuto Re, mentre incalzano siccità e carestie, e poi si recherà nella Città dei Re, dove sono sepolti i Re e le Regine e dove è possibile interrogare i morti.
Come si vede ci sono tanti ingredienti che non casualmente avvicinano questo romanzo alle trame dei giochi di ruolo: la magia, che attraversa tutto il racconto, con le doti straordinarie che contraddistinguono alcuni personaggi; l’inganno, il viaggio iniziatico, lo scontro finale fra Manatasi e Sinude, l’altro gemello.
D’altro canto è proprio l’autore a raccontare la genesi di questo libro e il suo rapporto diretto con il gioco di ruolo che all’epoca era ben conosciuto, Dungeon & Dragons. Ad affascinare il giovane Baccalario è proprio il ruolo del Master, ovvero quello che costruisce le trame, indirizza i giocatori, riannoda i fili che sembrano dispersi.
Per sostenere il ruolo di Master bisogna essere dei bravi costruttori di trame, saper tenere alta la tensione, intervenire al momento opportuno per dare una svolta al racconto.
Ed ecco che da un gioco di ruolo, che per fortuna sta rinascendo, si diventa scrittore; uno scrittore che ha collezionato successi, a partire da Ulysses Moore, e che ha dato vita a numerosissime serie e che, alla fine, ha riunito un valente gruppo di scrittori sotto la sigla di Book on a Tree.
Sulla magia dei giochi di ruolo e sull’universo anche letterario che li nutre, l’autore ha scritto il bellissimo ‘Il grande manca’.
Ma anche volendo ignorare il percorso dello scrittore, questo romanzo piacerà a ragazzi e ragazze che amino l’avventura e la magia, la natura selvaggia e il destino degli eroi.
Lettura scorrevole e divertente per lettrici e lettori dai dieci anni in poi.
Eleonora
“La strada del guerriero”, P. Baccalario, Rizzoli 2023
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