LA MALEDIZIONE DEL RAGNO
Torna in libreria la scrittrice inglese Frances Hardinge, con un corposo romanzo di spiccata vocazione fantasy: ‘La Maledizione del Ragno’, pubblicato come di consueto da Mondadori.
Scritto durante il lockdown, ha visto diversi rimaneggiamenti e riscritture che hanno dato corpo ad una vicenda complessa, articolata, intrisa del materiale fiabesco e di storie tradizionali di diverse località inglesi.
L’ambientazione fantasy consente anche in questo romanzo di creare un mondo immaginario, fatto di terre desolate, paludi, città fortificate, villaggi dispersi in un mondo popolato da creature il più delle volte malvagie. Le creature più particolari sono i Piccoli Fratelli, dalle sembianze di ragni e come i più comuni aracnidi capaci di tessere tele. Ma la loro proprietà più inquietante è quella di instillare negli umani il seme dell’odio, trasformandoli in maledicenti, ovvero persone in grado di scagliare maledizioni che solo un essere umano particolare può risolvere, sciogliendo uno ad uno i nodi del rancore. Si tratta del giovane Kellen, punto tempo prima proprio da un Piccolo Fratello e da quel momento diventato un Risolutore, una creatura a cavallo di due mondi. I Piccoli Fratelli, infatti, vivono nei Meandri, zone paludose o boschive, all’interno delle quali si muovono le più strane creature, alcune delle quali sono state vittime dei maledicenti.
Un’altra creatura si muove fra due mondi ed è Nettle, una ragazza che ha subito una tragica maledizione, che aveva trasformato lei e i suoi fratelli in uccelli, e qui il riferimento ad Andersen è chiarissimo; anche lei è stata salvata da Kellen, ma il suo ritorno alla forma umana è stato drammatico e non completo, mentre uno dei fratelli, Yannick, ha preferito rimanere gabbiano.
Da quando è tornata umana, Nettle si è legata indissolubilmente a Kellen, lo accompagna nelle sue peregrinazioni e lo affianca nei salvataggi operati nei confronti delle persone colpite da maledizione, fino a quando non compare nella loro vita un personaggio inquietante, Gall, con un occhio solo a causa di un patto di sangue che lo ha trasformato in un cavaliere di palude: infatti si accompagna ad un cavallo palustre, creatura potente e feroce, temuta da tutti.
Il messaggio di Gall li coinvolge in una trama di tradimenti e complotti: da una parte Leona Tharl, una magistrata che cerca di svelare gli intrighi di Salvezza, una società segreta che raccoglie e fa fuggire i maledicenti catturati e rinchiusi in una fortezza; dall’altra i congiurati che vogliono togliere potere alla Gilda, una sorta di governo dei diversi territori di Raddith, questo mondo pauroso e complicato in cui si muovono umani e non umani, mossi in gran parte dall’odio e dal desiderio di rivalsa.
Leona Tharl vuole assoldare i due giovani protagonisti per riuscire a sventare il complotto, ma è un’impresa difficile e pericolosa, in cui nessuno è esattamente quello che dichiara di essere.
L’intero svolgimento del romanzo è il racconto di questa lotta senza quartiere di una fazione contro l’altra, ogni capitolo rappresenta un incontro, o uno scontro, con creature misteriose, nemici invisibili, uomini e donne colpiti dalla maledizione e trasformati in modi crudeli.
Una vicenda tutt’altro che lineare, dunque, ricchissima di particolari, di dettagli, di deviazioni dal percorso principale, tutte caratteristiche che possono disarmare il lettore o la lettrice alle prime armi.
La Hardinge conferma una vocazione sempre più netta nella direzione del romanzo fantasy, così come conferma una rara capacità di adeguare la lingua ad un mondo fantastico; una lingua ricca di metafore, che sottolineano il senso del magico che percorre le pagine, di immagini sorprendenti che stupiscono il lettore. Anche in questo romanzo ritorna il tema potente dell’odio che divide gli uomini, del rancore, della vendetta,cui difficilmente le persone riescono a sottrarsi.
Si comprende bene, dalla ricchezza dei personaggi e degli episodi, come l’autrice abbia lavorato su un materiale corposo e ne abbia tratto una storia complessa e affascinante. Personalmente trovo che questo romanzo sia fra i migliori della scrittrice inglese, anche se non eguaglia l’equilibrio narrativo e la forza della protagonista de ‘L’albero delle bugie’.
Complessità di struttura narrativa e di linguaggio rendono questo romanzo consigliato per lettrici e lettori a partire dai quattordici anni.
Eleonora
“La Maledizione del Ragno”, F. Hardinge, trad. G. Iacobaci e A.M. Biavasco, Mondadori 2023
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