lunedì 25 settembre 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

ODE ALLA SCUOLA PUBBLICA

Anche le principesse vanno a scuola
, Susie Morgenstern, Serge Bloch 
(trad. Maria Bastanzetti) 
Babalibri 2023



NARRATIVA ILLUSTRATA PER MEDI (dai 7 anni)

"La vita della principessa Delfina non era divertente. Suo padre faceva avanti e indietro tutto il giorno da una stanza all’altra, e così macinava più o meno diecimila passi all’ora. 
Aggrottava le sopracciglia, corrugava la fronte, si schiariva la regale gola e ripeteva ogni cinque minuti alla sua unica figlia: «Non dimenticarti che sei una principessa!". 

Il dubbio le era sorto ben presto: a essere una principessa, lei non ci aveva guadagnato un bel niente. Viveva con i suoi genitori, monarchi in disarmo e totalmente fuori moda, in un palazzo decrepito in cui pioveva dai soffitti, freddo gelato. Ed era maledettamente sola: servitù andata, istitutrici scomparse: solo quel padre peripatetico e quella madre sempre a letto che non facevano che ripeterle che lei non doveva mai dimenticare di essere quello che era, ossia una principessa. Implicitamente le stavano dicendo che lei non si sarebbe dovuta mischiare con nessuno che fosse di lignaggio inferiore. 
Quindi, in altre parole, era votata alla solitudine e parole come amici, sport, risate, giochi a lei erano del tutto ignote. 


Fino al momento in cui una Rolls parcheggia davanti al palazzo... 
Questa è la storia di una bambina che, complice la decadenza della monarchia, dal balcone del palazzone in cui vive ora, nel suo nuovo appartamento trecamereecucina, assapora quella che può essere la vita "reale". 

Susie Morgenstern è simpatica a pelle. Lo posso testimoniare. 
Ironica il giusto, con una grande empatia nei confronti di chi ha davanti, decisamente una penna felice e una testa in cui le buone idee per imbastire storie non mancano. 
Diciamo che in lei fa la differenza proprio questo, ossia la capacità di costruire  storie belle e solide, credibili e complesse, che si tengano lontane da qualsiasi tentazione di diventare semplicemente e banalmente storie per dimostrare questo o quello. 
La sua lettura del mondo e della realtà ha un respiro più ampio, il suo è uno sguardo aperto e interrogativo che tiene conto di molti fattori. Il punto di vista, mai scontato. 



Complice forse anche il fatto che ha sempre dimostrato un gran fiuto nel tenersi lontano dalla trappola dei libri che danno risposte, invece che porre domande. Troppo intelligente per cadere nel tranello. 
Questo è per dire che nei suoi libri mai 'il tema' brilla sulla superficie. A splendere è molto di più la storia raccontata nella sua complessità di fatti, relazioni e intrecci tra diversi personaggi. A ben setacciare ovviamente la questione viene fuori, ma si presenta in tutto il suo spessore, in tutte le sue diverse possibilità di essere interpretata. 
Vero è che certe questioni le sono più care di altre. Magari anche solo perché sono nel suo DNA. 
Anche le principesse vanno a scuola mette nero su bianco un bel po' di cose. E lo fa con il registro che le è consueto e congeniale: l'ironia e che condivide con Serge Bloch. 
Uno sguardo bonario, il loro, che non perdona. 
Con Bloch, Morgenstern condivide anche la leggerezza: nel disegno come nel racconto nulla si appesantisce o peggio annoia il lettore. Tutto però prende senso. 
quindi, dopo aver ben disegnato a parole e a china i tre personaggi principali, la famiglia reale e la vita di stenti che fanno in tutta nonchalance, arriva la svolta che cambia lo scenario. 


Niente palazzi reali, ma palazzoni brulicanti di gente comune: un bel condominio. 
Nuovo cambio di scena quando la principessa esce e pedina quelli come lei: bambini che tutti insieme si riuniscono in uno strano luogo per fare cose ancora più misteriose: in altre parole entrano a scuola. 
Ci siamo: qui il racconto spicca il volo e comincia una esilarante catena di equivoci, misteri che si chiariscono e divertenti situazioni in cui una principessa, pur con il suo scomodo abbigliamento di sempre, tra crinoline e coroncine, tenta ogni carta possibile per diventare finalmente 'solo' una bambina. Lo scatto di qualità è qui: Morgenstern mette in rotta di collisione la fiaba principesca con la realtà di un quartiere di una città, la vita in una fiaba con la vita vera di una piccola comunità cittadina. 
Continue 'incursioni' di una nell'altra.


Come possono i bambini lettori restare seri e non divertirsi di questo?
Ridere della contrapposizione tra la vita vera e le fiabe: un re che si toglie le regie pantofole e va a iscrivere sua figlia in una scuola pubblica. E un re che capisce di dover lavorare per guadagnare. Una regina che va in abito lungo per centri commerciali a comprare delle scarpe da ginnastica alla figlia e un re che, stanco a fine giornata, ronfa davanti al nuovo televisore in cui scorre il telegiornale. 
Che oltre alla risata ci sia anche un senso in tutto questo, credo di non doverlo dire.Ognuno se lo trovi da sé e nel frattempo si goda una storia piena di scintille e fuochi d'artificio. 
Morgenstern e Boch. Ancora e ancora. 

Carla

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