venerdì 9 febbraio 2024

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


DEL LUTTO E DEL LASCIARE ANDARE


Esce nella collana neroinchiostro dell’editore Pelledoca l’ultima fatica di Daniele Nicastro: ‘Spiriti dello tsunami’, dedicato a lettori oltre i tredici anni.
Come dice il titolo, l’ambientazione è profondamente giapponese e fa riferimento non solo a un evento reale, il terremoto del 2011 cui seguì uno spaventoso tsunami, ma anche e soprattutto alla cultura nipponica, con particolare attenzione all’aspetto magico, sovrannaturale.
Il tema centrale è rappresentato dal dramma di chi, in quella circostanza o in circostanze analoghe, non ha riavuto indietro un corpo su cui piangere e a cui dare degna sepoltura. I vivi non possono darsi pace, ma nemmeno i morti, che continuano ad aleggiare intorno ai propri cari; col tempo la loro irrequietezza diventa rabbia, e queste anime disperate diventano degli Yurei, spiriti ostili e bellicosi.
Il protagonista è Andrea, che insieme alla famiglia si è trasferito in Giappone per seguire il fratello più grande Marco. Quest’ultimo insegna in una scuola di Okawa ed è lì che viene sorpreso dallo tsunami, mentre cerca, forse, di mettere in salvo i bambini. Il suo corpo non è stato ritrovato e così Andrea, il fratello minore che continua a vederlo e a parlare con lui, non riesce a darsi pace.
Decide di andare proprio lì, dove il disastro è avvenuto, per trovare risposte e forse anche il corpo di Marco. Nel suo viaggio incontra una ragazza, Yoko, una sopravvissuta che non riesce a dare un senso al suo essere ancora al mondo. Arrivati sul posto, conoscono Midori, una donna ossessionata dal desiderio di ritrovare la figlia. In realtà si tratta di un racconto corale, in cui tanti personaggi esprimono modi diversi di rapportarsi alla morte, al lutto, con rabbia, con rassegnazione, con indifferenza.
Le vicissitudine affrontate da Andrea durante il viaggio sono molteplici, così come gli incontri con i vivi e con i morti, che per un attimo attraversano Yoko, raccontando la loro tragica storia.
Dunque fantasmi, spiriti inquieti che visitano il mondo dei vivi, come se fra le due dimensioni ci fosse una sorta di osmosi. Il racconto è costellato di visioni inquietanti, di odori nauseabondi che gli stessi spiriti si portano dietro, dalle profondità abissali in cui i loro corpi sono precipitati; in mezzo due ragazzini, forse più incoscienti che coraggiosi, alla ricerca di una pacificazione difficile da trovare.
Il romanzo, i cui capitoli sono titolati quasi tutti in giapponese, con debita traduzione, è permeato dalla passione che l’autore nutre nei confronti della cultura nipponica e si vede con chiarezza con quanta cura siano stati approfonditi sia gli aspetti storici sia quelli culturali. Gli siamo immensamente grati per aver pensato a un glossario, in fondo al capitolo, che colma almeno qualche lacuna del lettore.
Ma se l’atmosfera è permeata dal sovrannaturale, l’aspetto centrale credo sia quello della pacificazione dei vivi, quando il lutto non può seguire le vie consuete. Il tema è quindi la capacità di lasciar andare, di separarsi da una persona cara in condizioni talmente drammatiche da mettere in discussione qualsiasi credo.
La tematica è importante e richiede una certa maturità e la capacità di guardarsi dentro. Per questo consiglio caldamente la lettura di questo romanzo appassionante a chi ama il Giappone e la sua storia, a chi non teme le storie di fantasmi e a chi vuole affrontare temi impegnativi come quelli che qui sono trattati.

Eleonora

“Spiriti dello tsunami”, D. Nicastro, Pelledoca 2024




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