lunedì 9 dicembre 2024

LA BORSETTA DELLA SIRENA Libri per incantare)

UN VECCHIO E UN BAMBINO... 

L'hamburger perfetto, Alexander Mc Call Smith (trad. Giulia Trapani) 
Il Barbagianni 2024 


NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni) 

"Joe ci aveva visto giusto, il ristorante del signor Borthwick aveva i giorni contati. Adesso, sempre meno gente ci andava. La sera, passando di lì, vedevi il proprietario, seduto alla fioca luce del bancone, in attesa di qualcuno che entrasse per un hamburger. Ma nessuno entrava. 
Eccetto Joe. Lui ogni tanto andava e ordinava un panino. Il suo vecchio amico era contento di vederlo, e ce la metteva tutta per preparargli un hamburger. Poi quando Joe finiva di mangiare, rimanevano lì a chiacchierare del più e del meno." 

Fino a che, una sera, il signor Borthwick propose a Joe di prepararselo da solo l'hamburger... Naturalmente, dopo avergli insegnato come si fa. 
Così Joe almeno due o tre volte alla settimana andava da lui, preparava due hamburger gustosi e ogni volta ci metteva un po' del suo nella ricetta originale: uno per sé e uno per il suo amico vecchio.
Fino a a che, un'altra sera, un distinto signore non entrò nel locale per concludere un affare. Era il padrone della nuova Hamburger House che aveva aperto a due passi dal vecchio a malandato locale di Borthwick. L'affare che aveva da proporre era semplice: lui avrebbe acquistato quel locale e la vecchia hamburgeria, a un passo dal fallimento, avrebbe definitivamente chiuso i battenti. Ma l'arrogante proprietario del modernissimo fast food non aveva fatto i conti con la caparbietà di quel vecchietto e del suo giovane amico, che non si sa come era stato in grado di cucinare il miglior hamburger di sempre: l'hamburger perfetto, appunto! 
Comincia così la grande riscossa di due che credono che le ricette vecchio stile siano ancora le migliori e che a fare la differenza siano gli ingredienti, seppure molto, ma molto misteriosi e il loro perfetto dosaggio. 

Alexander Mc Call Smith andrebbe letto, sempre e comunque, a prescindere. Fin da piccoli, senza mai smettere. Più libri suoi sono in circolazione, meglio è.
Gli adulti possono bearsi con le sue storie gialle legate alla signora Precious Ramotswe, famosa detective nel Botswana, per esempio. I più piccoli possono invece leggere le sue fiabe africane: La ragazza che sposò il leone e Il leone e la lepre. 
Personaggio piuttosto originale - professore di legge all'università del Botswana, professore di diritto applicato alla medicina, nonché membro del Comitato internazionale di bioetica dell'Unesco suona il fagotto ed è cofondatore della Really Terrible Orchestra a Edimburgo - Mc Call Smith nel 2005 molla tutto questo e si dedica esclusivamente alla scrittura: vanta una bibliografia di tutto rispetto, composta di brevi storie come pure di romanzi, che si caratterizzano per la loro piacevolezza di scrittura. 
Nelle sue storie - per grandi o per piccoli - tutto scorre sempre magnificamente. 
Anche qui, in questo breve racconto adatto a lettori in erba, tutto nasce da una difficoltà che però immancabilmente trova il suo esito positivo. 
Qui, in particolare, nonostante sia stato scritto nel 1982, tutto ruota con estrema leggerezza intorno a due questioni piuttosto attuali e tra loro interconnesse. 
La prima: il piccolo commercio, l'artigianato, spesso è costretto a soccombere di fronte alla grande distribuzione. Il secondo: le buone ricette sono il frutto di una perfetta 'alchimia', complicata da raggiungere. Le cose buone, piccole o grandi che siano, in altre parole le loro qualità, sono la risultante di accuratezza, passione, caparbietà. E un po' di estro. Tutte cose che difficilmente si sposano con la produzione in larga scala. 
In questa prospettiva, le due hamburgerie si distinguono: da una parte c'è un grande locale, in cui, in una vera e propria catena di montaggio, si producono - velocemente e in serie - panini con la carne, sempre uguali a sé stessi. Seppure gradevoli dal punto di vista del sapore, sono il prototipo del cibo 'senz'anima'. Dall'altra parte, invece, c'è un locale un po' in disarmo dove però ogni panino viene prodotto singolarmente con la necessaria lentezza, con la dovuta cura e con una sapienza che gli dà quel gusto particolare e inimitabile. Unico. E, in questo caso particolare, addirittura irripetibile, visto che Joe deve passare una notte insonne per ricostruire al meglio gli ingredienti e le loro precise dosi, per riottenere precisamente quel sapore di hamburger perfetto. 
Ecco. Questo piccolo Joe rappresenta la miccia che accende tutta la vicenda. Spetta infatti a un ragazzino il compito di mettere in moto la grande riscossa nei confronti di chi vorrebbe conquistare in quattro e quattr'otto l'intero mercato dei panini con la carne. Infatti è a lui che spetta il compito di aiutare il suo vecchio amico cuoco, sapiente, ma del tutto inerme e sopratutto rassegnato alla sconfitta. 
In questa prospettiva, il legame fra giovane e vecchio è bello da indagare: i due, a turno, si vengono incontro e, con questo, riescono a dare valore e senso a quello che fanno. Il primo, custode del passato, e il secondo, capace di renderlo attuale per spingerlo verso il futuro. 
Prima il signor Borthwick insegna al ragazzino come si fa un hamburger, gli passa il testimone, poi gli affida la sua cucina - i suoi strumenti e i suoi ingredienti - perché lui possa sperimentare ogni qualvolta ne senta il desiderio e lo trasformi in qualcosa di suo.
In tal modo Joe è in grado di raggiungere una sua sicurezza personale ai fornelli che lo rende felice e competente. Questo è per dire che la luce di questa piccola storia si accende proprio in questo continuo gioco di mutuo soccorso tra i due protagonisti, un vecchio e un bambino, nel loro costituire assieme una squadra vincente. 

 Carla

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