E FUORI INTANTO NEVICA
Babalibri 2025
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Pikkeli Mimù abita in una casetta in mezzo alla Grande Foresta.
'Andrò a fargli visita' decide Killiok. 'Se parto presto, arriverò nel tardo pomeriggio.
Camminerò sul lago ghiacciato, così farò più in fretta. Poi però la situazione si complica.
Non devo perdermi nella foresta. La notte cala velocemente. Forse dovrei chiedere a Veronica di accompagnarmi.'
'Ma ora devo occuparmi della torta e trovare un regalo per Pikkeli Mimù.
E poi nevica ancora. Me la caverò da solo.'"
La prima neve dell'inverno è arrivata.
Ed è per questo che Killiok ha guardato il calendario, accorgendosi così che il giorno dopo è il compleanno del suo amico Pikkeli Mimù.
I preparativi occupano l'intera serata, mentre fuori nevica. E il mattino dopo, ancora prima dell'alba Killiok si mette in cammino tirandosi dietro il suo slittino dove ha messo il bagaglio: la torta, il regalo, un sacco a pelo e un po' di provviste per il viaggio.
Il tragitto è lungo: deve attraversare la foresta ed è titubante e prudente perché non vuole perdersi. Quando sorge il sole tutto sembra più facile, ma se si guarda intorno tutto gli sembra uguale...
E in inverno le giornate sono corte, ma fortunatamente al calar del sole è la luna a rischiarargli un po' il sentiero e le tracce di sci e l'odore di legna bruciata lo rassicurano.
Una casetta nel mezzo della foresta, una finestra illuminata, due figure conosciute all'interno: buon compleanno Pikkeli Mimù!
Piano piano i libri di Anne Brouillard arrivano anche qui.
Questo è il quinto che viene pubblicato in Italia.
Senza grande clamore le sue storie prendono posto sugli scaffali delle librerie (nelle case, nelle biblioteche) e aspettano solo che qualcuno le racconti.
Per farlo occorre un tono di voce pacato, una situazione di lettura tranquilla, intima. Magari un divano o qualche cuscino sparso e un tappeto a disposizione: un bambino o un pugnetto di bambini e un grande vicino con il libro aperto davanti.
L'atmosfera dei libri di Brouillard questo richiede.
Quella quiete che abita le sue storie deve potersi espandere e avvolgere tutto quello che respira intorno. Altrimenti della storia si perde il meglio, ovvero quel senso di tepore che fin dalla prima tavola è lì a invitare il lettore ad accomodarsi all'interno.
Dentro la piccola cucina di Killiok, mentre lui è intento a preparare una torta, fuori con un cielo stellato e una distesa di neve che scricchiola, tra le betulle a fare merenda e infine nel tepore dato dalla stufa e dagli amici finalmente trovati nella casina isolata.
Il lettore deve sentirsi proprio come si sente Pikkeli Mimù, ormai tornato solo, seduto placido tra le pareti di casa sua, con un nuovo legno che arde nel camino, un libro nuovo da leggere e una coperta calda che gli cinge le spalle, entrambi regali di compleanno.
Ancora una volta i temi cari a Brouillard si riconfermano.
La natura come luogo ideale per ambientare le sue piccole e delicatissime storie. Un ambiente autentico che va esplorato con attenzione e con la dovuta e rispettosa cautela. Solo così ci si potrà sentire armoniosamente particella di qualcosa di immensamente più grande.
La comunità di piccoli animali e bambini che la abitano lo sanno e per questo con l'ambiente che li circonda vivono in perfetta armonia.
Ma l'armonia è diffusa anche tra loro.
Si conoscono, sono amici affettuosi, si aiutano a vicenda, condividono il piacere di stare insieme e nello stesso tempo sanno rispettare i reciproci bisogni di solitudine e di silenzio.
Ognuno di loro si è costruito un proprio 'nido', casetta o tana che sia, l'importante è che sia confortevole, accogliente e a propria misura.
E con ciò si arriva al terzo grande elemento essenziale e imprescindibile per Brouillard.
La casa di Killiok, che è il punto di partenza di questa storia, la casa di Pikkeli Mimù che invece è il punto di arrivo, sono entrambe lì a fare da guscio morbido e accogliente.
E non solo per i due abitanti.
Dalle loro finestre, o al loro interno, sono in grado di emanare calore e diffondere luce, hanno addirittura un odore da offrire al lettore: un aroma di torta appena sfornata (che si può riprodurre ogni volta che se ne ha voglia perché c'è la ricetta) e un odore di legna che arde.
E fuori intanto nevica. E nevica. E nevica.
Magnifico.
Carla





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