venerdì 11 settembre 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


RALLENTARE, OSSERVARE, GIOIRE

Aspetta, Antoinette Portis
Il Castoro 2015


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

"Presto! Aspetta. Presto! Aspetta. Presto! Aspetta."

Minaccia pioggia. Una mamma con il suo bambino camminano per strada con passo svelto. La mamma corricchia, addirittura. E guarda in avanti. E se si gira con lo sguardo lo fa per sollecitare il bambino a seguirla e a non rallentare la corsa. 

 
Il suo corpo in accelerazione appare teso e inclinato leggermente in avanti. E' evidente, ha molta fretta. Anche il bambino ha un passo veloce, suo malgrado. E' infatti lui che ad ogni incitazione della madre a fare presto risponde, tranquillo con il suo aspetta. Lungo il loro tragitto sono molteplici le cose che attirano la sua attenzione: un cagnetto, la betoniera in funzione, le papere al laghetto, un ghiacciolo, una vetrina, una farfalla...


Come un ritornello è un continuo alternarsi di incitazioni a correre e di richieste di rallentare. E quando cominciano a cadere i primi goccioloni di pioggia finalmente la madre raggiunge il treno metropolitano verso il quale, ad evidenza, correva... Ma nulla può la sua premura e il suo intento di salire su quel vagone di fronte l'ultima richiesta di aspettare che il bambino le fa, vedendo qualcosa di davvero inatteso.
Il treno ormai è andato, ma per quel doppio arcobaleno che illumina il cielo valeva la pena davvero fermarsi e aspettare.

Costruito su un episodio quotidiano che chi vive in grandi città avrà visto mille volte, Antoinette Portis racconta di aver avuto l'idea guardando dal tavolino di un caffè la scena di un bambino che si attardava e una madre che lo teneva per mano spronandolo a fare presto.
Poco più che un nulla di fronte a cui passiamo di solito nell'indifferenza e nell'abitudine ha 'acceso' un'idea che, crescendo e prendendo lentamente forma di disegno (i primi dummies risalgono già al 2010), è diventata libro.
Un bellissimo libro.


Curato a lungo in ogni sua parte, Aspetta, è ora meccanismo perfetto.
Fin dal formato che suggerisce un movimento lineare da sinistra a destra, sottolineato dalla postura di questa mamma di corsa, la storia va veloce. Va veloce a tavole alterne, ovvero all'incedere della donna si contrappone la resistenza passiva che fa il bambino nei gesti che accompagnano la sua richiesta di rallentare, e addirittura di fermarsi.
Un testo asciugato all'essenza, che ticchetta come un orologio, fatto solo di tre parole, di cui due ripetute una decina di volte. Ma sebbene ripetute all'infinito esse sono in grado di raccontare ben altro anche solo attraverso le stesse lettere che le compongono. Il Presto! della mamma è scritto in corsivo, sempre più grande, con l'inclinazione consueta che riecheggia quella dei corpi e termina sempre con un punto esclamativo a cui fa da contraltare il punto 'fermo' della parola detta dal bambino 'Aspetta.' che invece è in tondo, tondo come il suo bisogno di fermarsi.


Guardiamo i disegni: tavole realizzate a matita, carboncino e inchiostro con una paletta di colori spenti che esaltano la meraviglia finale. Le tavole contrassegnate dal 'Presto' sono sempre più panoramiche, mentre quelle in cui il bambino si oppone con il suo 'aspetta' sono vere e proprie zoomate per attirare l'attenzione su ciò che ha catturato lo sguardo del bambino e per suggerire un ritmo movimentato per l'occhio del lettore.
E per rimanere in tema di sguardi, Antoinette Portis si dimostra fine illustratrice e davvero molto attenta. Gli occhi della mamma sono sempre rivolti verso destra, tranne che in due tavole dove si incrociano supplici con quelli del bambino che è riuscito a fermarsi. Lo sguardo del piccolo è invece rivolto sempre all'indietro, dove le cose accadono, dove le farfalle sembrano fiori. Salvo poi incrociarsi nella penultima tavola e convergere, finalmente, su un punto comune: l'arcobaleno.
Minuscoli dettagli compaiono qui e lì a incuriosire il lettore. A partire dalla coccinella del frontespizio, passando per il cartello' senso unico' che allude alla direzione del flusso di auto ma anche di quella dei due protagonisti, fino al gelato che preannuncia in scala ridotta il grande arcobaleno che si intravede in un angolino solo alla penultima pagina, prima di dominare in tutta la sua sgargiante coloritura nell'ultima tavola.


Lo dice con grande chiarezza in una bella e esaustiva intervista fatta con Julie Danielson, Jules per tutti, che i suoi libri nascono dalle idee piuttosto che dai disegni. I disegni sono 'solo' il suo modo di raccontare. Allieva e amica di Maurice Sendak, Antoinette Portis, autrice del famoso e pluripremiato Non è una scatola (Kalandraka 2011), attraverso la narrazione di un episodio cui ha assistito per caso, mette a fuoco un tema centrale per adulti e bambini: la loro diversa percezione del mondo. Laddove c'è un grande che deve andare, andare, andare, c'è un piccolo che deve rallentare, osservare, gioire.

Carla


Nessun commento:

Posta un commento