lunedì 16 luglio 2018

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


VERDITA’


Perdonatemi per il pessimo neologismo, che vuole solamente indicare un filo conduttore cromatico fra due albi ambientati entrambi in un bosco.
Sarà la calura estiva, che si preannuncia lunga, ma l’evasione virtuale in questi boschi di carta è un sollievo temporaneo, ma confortante.
In un caso, ‘Una baita per due’, di Loic Froissart, pubblicato da Terre di mezzo, siamo proprio nel pieno di una vacanza di un giovanotto che si reca per un breve periodo nella sua baita in mezzo al bosco. Tavole a doppia pagina ci raccontano le giornate felici, passate ora a leggere un libro in veranda, ora a a scattare foto alle farfalle, oppure a fare una bella passeggiata con tuffo finale in un bel laghetto con annessa cascata. Solo che il nostro protagonista non è solo, c’è un occhiuto orso che lo segue passo passo; ne ha ben donde, è l’altro che occupa, per il resto dell’anno, la baita, coltivando le stesse abitudini dell’ospite umano. Sembra molto incuriosito da questa invasione, ma preferisce aspettare in disparte che l’ospite, o il padrone di casa, a seconda dei punti di vista, se ne vada.


Fra il blu notte del cielo e il verde prorompente che occupa buona parte delle pagine, punteggiato qua e là da bruchi, farfalle, qualche fiore, emerge la perfetta solitudine della baita rossa, piccola, comoda, adatta a persone solitarie. Come un orso.


Se nell’albo di Froissart è divertente scovare i piccoli dettagli che punteggiano il verde della foresta, così come l’arte mimetica del grosso orso, in ‘Le scarpe della volpe’, di Cristiana Valentini e Maria Moya, per Zoolibri, l’arte di saper guardare è indispensabile. A metà strada fra un albo illustrato e un cerca-trova, vede un filo conduttore, la sorte di un paio di scarponcini rossi, ma forse il vero nocciolo del racconto riguarda le volpi: infatti il gioco che le autrici condividono con i giovani lettori e lettrici è quello di sparigliare le carte ad ogni giro di pagina. Se cominciamo con un classico c’era una volta e focalizziamo l’attenzione su due orsi, un riccio e un coniglio con una scarpa, ci dobbiamo subito ricredere perché forse le scarpe sono due. E l’altra dov’è? Le tavole si susseguono descrivendo anche qui un bosco, questo però popolatissimo di personaggi che entrano ed escono di scena. Trovi una mamma cinghiale con sei cuccioli in una pagina, ma in quella dopo dorme dietro ad un cespuglio con solo due cinghialini; e gli altri quattro? Ma alla fine di questa rincorsa perenne di tanti personaggi, c’è la storia di due volpi che mettono su famiglia e chiudono il cerchio di questa movimentata storia boschiva.


Si tratta di libri divertenti, il secondo decisamente orientato verso il gioco dichiarato con il lettore, mi ha ricordato un po’ ‘Tortinfuga’, il primo più basato sulla surreale convivenza non dichiarata fra l’orso e l’umano. Sono letture leggere, che possono allietare le giornate afose di lettori e lettrici propensi alla risata, a partire dai cinque anni.



Eleonora

“Una baita per due”, L. Froissart, Terre di mezzo 2018
“Le scarpe della volpe”, C. Valentini e M.Moya, Zoolibri 2018









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