venerdì 24 gennaio 2020

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


DA PORTA A PORTA
 
I miei vicini, Einat Tsarfati (trad. Giusy Scarfone)
Il Castoro 2020


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"Vivo in un palazzo di sette piani.
Su ogni piano c'è una porta diversa.
La prima porta ha molte serrature.
E' l'appartamento di una famiglia di ladri.
Collezionano i tesori dei faraoni.
Davanti alla seconda porta, ci sono sempre tantissime impronte fangose."


Quella bimbetta, inforca il portone di casa, sale le scale a piedi e, porta dopo porta, immagina gli abitanti che dette porte nascondono. I singoli dettagli attirano la sua attenzione e le accendono l'immaginazione: per cui tante serrature sono sintomo di abitanti ladri di opere d'arte preziose, tante impronte di fango denunciano il fatto che là dietro ci abiti un vecchio cacciatore con la sua tigre domestica. Una ruota potrebbe essere testimonianza di una famiglia di circensi. All'ultimo piano, dietro la settima porta appunto, c'è proprio casa sua con dentro il papà e la mamma, due genitori che lei trova piuttosto noiosi perché assolutamente normali, o no?

Il 2020, oltre a essere un anno bisestile e è un anno in cui, per ironia della sorte, sono sugli scaffali delle librerie numerose e variegate storie di 'vicinato', uno per tutti L'ascensore, pubblicato da Verba Volant.
Il tema non è esattamente nuovo: ricordo illustri precedenti scritti da Friot e illustrati da Magali Le Huche, oppure il coloratissimo Fino al cielo, di Tom Schamp oppure quello scritto e illustrato da Felicita Sala, o ancora il recente Tipi, scritto da Cristina Bellemo con le illustrazioni di Gioia Marchegiani.
Chissà perché? Forse l'idiosincrasia diffusa nei confronti degli altri, spinge gli autori di libri per l'infanzia a cercare di metterci 'una pezza'. Chissà?


Va detto che il topos narrativo è conosciuto, come anche è consolidato e apprezzato dai bambini lo schema additivo che dà ritmo regolare alla narrazione. Piano per piano si sale a conoscere, o a immaginare, chi abiti nei diversi appartamenti.
Su questo argomento, nel campo della narrativa, mi viene in mente il bel libro Una capra sul tetto, che è così tanto perfetto nella sua massima espansione, da poter essere assunto a canone di questo genere di libri 'condominiali'.
I miei vicini, in realtà, si ferma prima dell'interrelazione tra i diversi abitanti che invece la narrativa può esplorare con maggiori mezzi. Nello spazio di 32 pagine Einat Tsarfati, talento israeliano dell'illustrazione e della comunicazione visuale, con il suo segno pop, produce 'esclusivamente' un divertente spaccato del palazzo dove abita quella ragazzina. Il lettore la segue, piano dopo piano, porta dopo porta. La necessaria valvola di sfogo, la Tsarfati la trova altrove, ovvero nel gioco sottile tra esterno e interno, tra forma del reale e forma dell'immaginazione, laddove la prima è rappresentata dalla porta, diaframma tra il dentro e il fuori, e la seconda da uno scenario molto composito, a un passo dal caos e totalmente folle.


Quest'alternanza, che anche a livello visivo è molto ben scandita tra bianco e colore, tra vuoto di una rampa di scale e il troppo pieno degli interni, alternanza che è connessa a un sottile gioco di ironia e di sorpresa, è il divertimento maggiore nel libro.
Ma non è l'unico.
Interessante e divertente è infatti l'accumulo di oggetti che - a pagine alterne - identifica le case immaginate dalla bambina. Quell'affastellamento di oggetti non è altro che la rappresentazione visiva di come possa essere piena di idee e connessioni e sinapsi la testa di un bambino o, come in questo caso, di una bambina.


Il disegno delle pagine piene è un continuo richiamo anche agli adulti lettori che, tirati dentro, potranno divertirsi a fare anche loro una gara interiore di riconoscimenti di oggetti e utensili più o meno desueti, di opere d'arte, di citazioni che si spingono fino all'Alladine Sane di David Bowie, tanto per dirne uno.


E come se non bastasse, c'è anche un criceto MISSING da cercare!

Carla

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