OGNI COSA AL SUO POSTO
Caro George Clooney puoi sposare
la mamma? Susin Nielsen
Il Castoro 2014
NARRATIVA PER GRANDI (dagli 11 anni)
"Amavo tantissimo la mia mamma.
E odiavo mio padre, perché l'aveva trasformata in una donna che
permetteva praticamente a qualsiasi uomo di baciarla. E questo
succedeva perché stava cercando disperatamente qualcuno che lo
sostituisse - qualcuno che l'amasse come l'aveva amata lui, ma questa
volta per davvero.
Jeff
Bridges, Gabriel Byrne, George Clooney."
Violet ha 12 anni e anche un bel
problema: i suoi genitori si sono separati. La sua bella e
accogliente famiglia di Vancouver ora è divisa a metà. Da una
parte, a Vancouver, lei, sua sorellina Rosie di 5 anni e sua madre in
perenne ricerca di un fidanzato e dall'altra, a Los Angeles, suo
padre, la sua nuova e giovane moglie e due sorelline nuove nuove,
poco più che lattanti.
Violet si muove tra queste due
famiglie, ma in nessuna delle due si sente a suo agio.
A Los Angeles il contatto -seppure
saltuario- con il padre un po' troppo preso dalle sue due nuove
bambine e dalla sua nuova compagna, genera in lei una gelosia smodata
che la porta a compiere una serie di crudeli monellerie nei confronti
delle sue sorelline.
Ma a Vancouver le cose non vanno
meglio: la pervicace ricerca da parte della madre di un fidanzato la
snerva perché la sequenza di candidati si rivela sempre
fallimentare. L'ultimo dei quali, un ometto lentigginoso e
all'apparenza piuttosto scialbo, la convince definitivamente sul
fatto che spetti a lei trovare l'uomo giusto per sua madre. E qui si
delinea il piano strategico che Violet mette in piedi, con la
connivenza e l'aiuto di Phoebe, la sua migliore amica.
Con gli elementi di cui dispone, un
padre regista di serie televisive e una madre parrucchiera per il
cinema che conserva una cartolina firmata da George Clooney, ottenuta
dopo avergli curato l'acconciatura su un set, Violet ha 'quasi' in
tasca la soluzione ai suoi problemi.
Ma non ha fatto i conti con il fatto
che l'amore va dove vuole lui...
Sebbene il tema che attraversa l'ultimo
romanzo di Susin Nielsen non sia un'assoluta novità, ciò nonostante
il libro è davvero molto interessante.
Sono diversi i fattori che lo rendono
tale: in primo luogo l'autenticità dell'analisi psicologica dei
personaggi. La gelosia di Violet, lo spaesamento della madre, la
disattenzione del padre, la fragilità di Jennica, sua seconda
moglie, l'ingenuità della sorellina Rosie sono tutte emozioni in cui
molto verosimilmente ognuno di noi potrebbe riconoscersi.
La rabbia, spesso incontrollabile, di
questa ragazzina che sfocia in un desiderio di rivalsa un po' cieco
(le due sorelline di Los Angeles sono le ultime che dovrebbero
subirla, ma invece sono il suo obiettivo prediletto forse proprio per
la loro innata innocenza),oppure certe sue ossessioni nel mettere ogni cosa al suo posto, così come la goffa ricerca di nuovi punti di
riferimento da parte della madre che, dopo la separazione, si sente
sola, abbandonata, non più amata sono 'terribilmente' vere.
Come pure lo sono certe immaturità
adulte, certe debolezze di carattere o punti di fragilità che i
grandi dimostrano spesso e che nel libro sono messe in evidenza con
impietosa lucidità.
In secondo luogo apprezzo ancora una
volta, dopo Lo sfigato (Rizzoli, 2009), l'ironia disincantata
con cui la Nielsen è capace di affrontare anche le grandi questioni
della vita, come per esempio la fine di un amore, la separazione dei
genitori, la solitudine.
Terzo fattore importante è la
leggerezza di scrittura. Nonostante i temi messi in gioco siano
complessi, la loro lettura non si appesantisce mai. Questo, come
anche l'altro suo libro tradotto, scorrono con grande facilità e
hanno un ritmo interno sempre molto serrato, con colpi di scena fino
all'ultimo minuto, circostanza questa che crea nel lettore una vera e
propria 'dipendenza' fino al momento della chiusura dell'ultima
pagina.
Provare per credere.
Carla
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