lunedì 13 ottobre 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


SENZA RESPIRO
 
L'elefante un po' ingombrante, David Walliams, Tony Ross
L'Ippocampo 2014

ILLUSTRATO PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Un giorno qualcuno bussò forte alla porta. Sam scese di corsa le scale per andare ad aprire. Era la mamma che tornava dalle spese? Era un amico? Era il postino? No...Era un elefante. Un grande, grosso, gigantesco, megagalattico elefante."

Con una valigia su cui spicca la sua cifra - E - il grande elefante con sciarpa e basco apostrofa l'incredulo ragazzino, chiamandolo per nome. Come può essere successo tutto questo? Subito spiegato: un moduletto insignificante per adottare un elefante, compilato tempo addietro allo zoo. Se il bambino, ingenuamente, aveva pensato si trattasse di una adozione a distanza, si sbagliava di grosso. Ora l'elefante è arrivato. 



Ha fame, sonno, vuole lavarsi e vedere la tv in poltrona. Ma non basta. L'elefante con scaldamuscoli alla moda e fascetta in testa fa ginnastica, con il caschetto sale in bici. In un mondo a misura d'uomo un elefante è sovradimensionato e così fanno una brutta fine il letto, la bicicletta, la cucina, i soprammobili del soggiorno. Ma il peggio deve ancora suonare....alla porta.

Divertente è riduttivo, esilarante è ancora troppo poco, lo definirei IRRESISTIBILE. Il povero Sam - chiamato con il suo nome di battesimo solo al principio, poi definito dall'elefante, semplicemente, Citrullo - vive un vero incubo. 


Solo a casa, apre la porta a questo elefante che pensa di essere autorizzato a tutto e infatti tutto fa succedere, Sam/Citrullo si trova la casa devastata nel giro di un mattino. E dall'altra parte lui, l'elefante adottato, che si comporta come un ospite piuttosto irriguardoso e un tantino pretenzioso. Questi ingredienti, un formato extra-size su cui poter lavorare, e Tony Ross si scatena con le sue chine e i suoi acquerelli e il risultato è sotto i nostri occhi. Esplosiva la commistione con la storia di Dave Walliams. 

 
Entrambi maestri del comico, messi vicini, moltiplicano il divertimento del lettore.
L'idea di avere un animale 'esotico' alla porta di casa non è esattamente una novità: ci sono precedenti illustri. Penso all'elefante che si credeva gatto (G. Bachelet, Il mio gatto è proprio matto, Il Castoro 2005), o al rinoceronte comprato in saldo (S. Silverstein, Chi vuole un rinoceronte a un prezzo speciale?,Orecchio acerbo 2011), ma ci sono anche leoni che vanno nascosti agli occhi della nonna (H. Stephens, Nord-Sud 2014) o serpenti che bevono il tè con vecchie signore (Tomi Ungerer, Crictor, Mondadori 1999, Electa 2012).
Il lato comico di queste storie è sempre generato dall'assurdo, ovvero dal fatto che il contenitore si debba modificare in base al contenuto (un letto lungo e stretto per Crictor) o nel fatto che il contenitore denunci la sua inadeguatezza ad accogliere un nuovo contenuto, laddove il contenuto è l'animale esotico e il contenitore è la casa o un suo analogo.


Nel libro di Walliams e Ross questo gusto per l'assurdo è molto accentuato e fa molto ridere, ma la risata si amplifica ancora di più nella diversità di ritmo tra i due protagonisti. Il ritmo serrato, direi senza respiro, che l'elefante mantiene fin dal principio cozza con la flemma rassegnata del povero Sam che non riesce a stare dietro a quel vulcano di idee che è l'elefante e, muto e rassegnato, si limita a constatare i danni subiti e a raccogliere i cocci.
La sequenza di azioni che Walliams immagina per l'elefante trovano un corrispettivo nell'immagine che Tony Ross moltiplica nel continuo cambio di inquadratura: dalla pagina piena si passa a quella doppia, per poi tornare a una sequenza presa dalle stripes dei fumetti, in orizzontale, ma anche in verticale. Il tutto per poter guadagnare spazio allo scopo di far entrare un motivo in più per ridere. Evviva!

Carla

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