lunedì 23 luglio 2018

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


BUONA NOTTE! BUONA NOTTE!
 
Gabbiano più gabbiano meno, Silvia Borando, Marco Scalcione
Minibombo 2018
A taaavola!, Michael Escoffier, Mathieu Modet (trad. Federica Rocca)
Babalibri 2018



ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

Sono due le cose che tengono assieme questi libri: il tema e il registro.
Nel primo caso siamo di fronte a una storia di gabbiani (più un ippopotamo e un alligatore). Uno stormo di quattordici gabbiani che, in mezzo all'acqua, si accalcano su un piccolo frammento di superficie all'asciutto. Ed è proprio la calca che spinge uno di loro, il più individualista di tutti, a 'migrare' un metro più in là su una seconda collinetta all'asciutto. Staccarsi dal gruppo non è mai un atto che passa sotto silenzio: merita da parte di chi lascia una certa forza di volontà e robuste motivazioni e da parte di chi resta è inevitabile quanto meno lo sconcerto. Il gabbiano che sceglie di separarsi non si limita a prendere la sua strada, ma piuttosto ci tiene a far sapere ai tredici rimasti, che lo guardano basiti, quanto lui finalmente stia meglio lontano da loro...


Nel secondo caso l'ambientazione è meno esotica: una casa all'ora di pranzo con un bambino svogliato a tavola e una mamma insistente con una spiccata dimestichezza con le fiabe...se si tiene che conto che è in grado di evocare lupi e orchi, come se nulla fosse.


Qual è dunque il tema che li tiene insieme? Le piramidi alimentari all'interno di un ecosistema. Sono due esempi di come in natura chi è sopra nella gerarchia alimentare si mangia che è più in basso, più piccolo, più debole. Con una sola piccola variabile data dal livello di intelligenza dei soggetti in questione. Un gabbiano pieno di sé e non proprio furbo soccombe tra le fauci di un alligatore, mentre i suoi compagni più prudenti e attenti si salvano. E un bambinetto furbo mangia di più di un lupo e di un orco che, sebbene potenzialmente pericolosi, rimangono a bocca asciutta...
Spetta comunque al secondo elemento comune, ovvero al registro, il merito più grande di questi due titoli. In entrambi i casi si è di fronte a un certo gusto per la cattiveria, tout court. Quella cattiveria che radica in alcune inesorabili leggi della vita. E che quindi ha dalla sua, non la gratuità, ma la necessità, ovvero la verità.


Sebbene solitamente tenuta a debita distanza nei libri per bambini così piccoli che, si crede, necessitano solo di rassicurazioni sul fatto che il male non esiste, sul fatto che nessuno muore mai, trova libero sfogo nei libri di alcuni autori che sembrano infischiarsene talvolta di certe 'delicatezze' nei confronti dei più piccoli. Silvia Borando è una di questi (suo per esempio Apri la gabbia!), al pari della consolidata coppia di crudeli francesi Escoffier/Maudet (Buon giorno postino!, Babalibri 2012).
Autori spesso sintonizzati nel raccontare storie con finali tutt'altro che lieti, ma, al contrario, inesorabilmente autentici. Lupi che fanno fuori vari animali in attesa di essere visitati dal dottore oppure serpenti che, a terrario aperto, inghiottono interi plotoni di innocui animaletti.


Questo genere di libri, lasciati spesso sugli scaffali da una certa censura esercitata da parte dei genitori, sarebbero invece tanto necessari quanto amati dai loro piccolissimi utenti.
In Svezia, 10.000 copie vendute di un libro che racconta con sole 94 parole una tra le più lugubri tragedie shakesperiane in cui, come è giusto che sia, muoiono tutti. E siccome non si può lasciare il piccolo lettore solo di fronte a tanto, con buona pace dei genitori, a chiusa del libro si legge un rassicurante: Tutti morti. Buona notte! Buona notte! 


Sogni d'oro!

Carla

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