UN WESTERN DISTOPICO
Jonathan Stroud è un autore inglese famoso soprattutto per due serie di romanzi fantasy di discreto successo: la tetralogia di Bartimeus e la serie di Lockwood & Co. Quest’anno ha pubblicato con Mondadori, che ha utilizzato per la traduzione il talento di Licia Troisi, un nuovo romanzo, con un’ambientazione nettamente diversa: ‘La leggenda di Scarlett & Browne. Vivi secondo le regole o da fuorilegge muori’.
In realtà il romanzo mescola molti generi, dal western al fantasy, alle visioni distopiche della fantascienza, senza negarsi i super poteri da ‘ragazzi speciali’.
L’azione si svolge in una Gran Bretagna sconvolta da eventi drammatici che ne hanno cambiato e contaminato ambienti e creature viventi. La grande opulenta civiltà di un tempo non esiste più: al suo posto territori contaminati, creature mutanti, tutte ferocissime e gigantesche, fra cui anche esseri umani cannibali; le città sono poche, asserragliate entro mura inespugnabili, in cui si amministra una giustizia approssimativa e crudele. Solo che qui, invece di descrivere l’epopea di una conquista, tralasciandone il feroce sterminio di cui è stata portatrice, l’autore ci porta in un mondo post apocalittico, cupo, desolato, in cui spicca subito il prorompente personaggio di Scarlett, audace fuorilegge, rapinatrice di banche e valida pistolera. Sul suo accidentato percorso incontra Albert Browne, un ragazzo dall’apparenza inoffensiva, che lei salva dall’attacco di un orso gigantesco. Lei ha appena compiuto una rapina in banca, è in fuga; anche lui lo è, da una specie di prigione in cui vengono ‘curati’ i ragazzi portatori di di qualche super potere. Albert non solo è telepatico, ma, in alcune circostanze, sviluppa una potenza distruttrice formidabile. Un po’ come gli Avengers, solo che qui la direttrice non ha nulla di rassicurante.
Comincia così la loro fuga insieme verso le Isole Libere, dove Albert crede di poter essere accettato nonostante le sue doti particolari. Naturalmente sarà una fuga piena di colpi di scena, di incontri con creature straordinarie, mentre la perfida direttrice Calloway li insegue con i suoi scagnozzi fino alla fine del mondo.
Come si vede si usano a piene mani i canoni del romanzo d’avventura, del romanzo distopico, dell’universo fantastico del fantasy, con alcune venature horror, mantenendo sempre un ritmo incalzante che utilizza forse anche troppo l’alternarsi di colpi di scena in cui i fronti si capovolgono e le parti si invertono. C’è dunque soprattutto moltissimo mestiere nella stesura di questo romanzo, ma c’è anche qualcosa di più: Stroud sicuramente ha una grande capacità nel creare mondi, nel dargli spessore, una credibilità, anche se esagera un po’ nel creare orsi giganti, lupi giganti, lontre giganti, tutti incomparabilmente pericolosi. Crea anche dei personaggi a tutto tondo, con una loro coerenza interna, che rispetta, per altro, i canoni del genere: stiamo parlando di banditi, che sono però i ‘buoni’ della situazione, e il lettore e la lettrice non si aspettano in questo caso un grande approfondimento psicologico.
Si tratta dunque di un buon romanzo di genere, che piacerà soprattutto a lettrici e lettori amanti dell’avventura, che non si facciano turbare dal cupo futuro che viene immaginato.
Lettura consigliata a partire dai dodici anni.
Eleonora
"La leggenda di Scarlett e Browne. Vivi secondo le regole o da fuorilegge muori",
J. Stroud, Mondadori 2021
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