venerdì 8 luglio 2022

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

UN TEPORINO NEL LIBRO

Piccolina tutta mia, Ulf Stark, Linda Bondenstam (trad. Laura Cangemi) 
Iperborea 2022 



ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni) 

 "Per addormentarsi si conta le dita dei piedi e delle mani. 
Quando finisce di contare si mette il pollice in bocca. 
È così bello da succhiare. 'Dormite' mormora alla testa e al corpo. 
Ogni tanto, mentre dorme, sogna la luna e di avere qualcuno con cui parlare, un Piccolino da accudire, da cullare e per cui cantare."  

La creatura vive al buio di una grotta, tutta sola. Lei è grigia grigia grigia, come la grotta. Sa che la luce del sole le farebbe così male da farla morire, così passa il suo tempo a dormire, ovvero a cercare di dormire, di giorno e, quando il sole è a un attimo dal tramonto, esce e guarda fuori. Ma quello che vede è solo ombra, o poco più. Tutto questo non la mette di buon umore e spesso si sveglia la notte tra i singhiozzi e si consola facendosi da sola le carezze sulle guance. Quando la rabbia invece ha il sopravvento, mastica pietre. Quella notte che ha provato ad abbracciare il riflesso della luna nell'acqua del lago, lui si è sbriciolato e la malinconia della Creatura si è trasformata in pianto. Sotto la luce tenue delle stelle, passa le sue notti a fare bolle di saliva o a cantare la sua canzone di sempre, grrrrr. Ma una mattina succede qualcosa: una scintilla di sole sta fluttuando nell'aria della grotta e poi si appoggia. La scintilla non è affatto contenta: lei vive un solo giorno e le pare un brutto scherzo del destino, doverlo passare tutto in un luogo così buio e invivibile. Come invivibile? Ma se la Creatura ci vive da sempre?
Qui comincia la storia della loro giornata, luminosa, a suo modo. 

Enorme è la difficoltà di commentare, senza cadere nelle cose già dette, questa piccola e scintillante storia. 
Tutto il bene possibile su cosa e come scrive Stark (e su come lo traduce Laura Cangemi) è già stato detto per ben otto volte, su otto diversi libri che meritoriamente Iperborea ha pubblicato nel corso degli anni. Qui, per tipologia di libro, ci si avvicina ad Animali che nessuno ha visto tranne noi e non solo perché le illustrazioni sono di nuovo di Linda Bondestam, ma perché sono abbondanti rispetto al testo e soprattutto perché è una storia che, come quella, attinge a un immaginario importante. Immaginario che si espande come una bolla - sulla doppia pagina - con una dozzina di bestioline fantastiche ('teporino selvatico' in testa) nel momento in cui Scintilla racconta ciò che la Creatura non può aver mai visto. 


Ecco, da qui forse si può partire. 
Si tratta di costruire una storia su un incontro, tra una Scintilla di sole (come è fatta una scintilla?) e una Creatura (come è fatta una Creatura?) della cui forma si dice ben poco, a parte che grigia grigia grigia, che ha una testa, con naso occhi e bocca, dei piedi e delle mani, con delle dita da ciucciare. 
E un cuore che batte. 
Se di entrambe è detto ben poco della loro apparenza, molto invece si sa del loro 'aspetto' interiore, quel Dentro a cui si allude, a un certo punto.
Ad evidenza, una ha premura e l'altra ha bisogno di affetto: due condizioni che potrebbero non essere conciliabili tra loro. A sottolineare questa potenziale distanza Stark aggiunge due altri antipodi: il buio e la luce, ossia due mondi che sono necessariamente separati dalle leggi della fisica. 
Eppure. Tanto più si percepisce la loro distanza di indoli, di obiettivi, di habitat, tanto più si partecipa all'intensità del loro pezzettino di vita trascorso assieme. 
E ci si intenerisce.


Altra cosa che si avverte è che tutto ruota intorno alla questione di un incontro, ossia c'è qualcuno che è solo e sta sostanzialmente fermo al suo posto e di lì - casualmente - transita qualcun altro che è però diretto altrove. Ma anche qui Stark non si accontenta, perché dal seme dell'incontro fa nascere anche un'altra pianta: quella del desiderio che si ha degli altri (un bisogno che sfiora il confine verso la maternità/paternità). A peggiorare la solitudine della Creatura e ad aumentare ancora una volta i divari tra le due, ritorna la questione tempo. Lei è tanto sola ed è in cerca di un affetto per sempre, mentre la Piccolina ha un'esistenza effimera. Se incontro ci sarà durerà lo spazio di un giorno. 
Altro struggimento per chi legge. 
Bene, queste sono in sostanza le questioni sollevate. Anche se ce ne sarebbero molte altre che si muovono da queste principali che, già da sole, non sono poca roba. 
Forse vale la pena di andare a vedere nel dettaglio come Stark, e la Cangemi per l'italiano, rendono 'a parole' questo percorso introspettivo, così emotivamente forte. 
La solitudine, per esempio. E qui ha senso semplicemente elencare cosa Stark metta sul foglio per dare spessore e non cadere mai nella didascalia: contarsi le dita per trovare il sonno; parlare a se stessa; la catasta di sassi, come Sisifo, per raggiungere la luna e forse un Piccolino. 
La tenerezza, per farne un altro, di esempio: il pollice in bocca; gli sciacqui dopo la rabbia; dindalon, dindalon; la gelosia nei confronti di LEI; le R che diventano tonde; un GRR lontano; coprirsi gli occhi con le mani e nelle mani il sasso tiepido come un uovo. 
La meraviglia del Fuori (della meraviglia del Dentro abbiamo detto finora); i mari ondosi; i deserti vuoti; lo Strisciacalzino e gli altri; le R che diventano gocce di rugiada...
 

A ciò si aggiunge una sequenza di colpi di genio: le bolle di saliva; il verso zanzaroso della Scintilla; la lacrima che rischia di spegnere tutto. 
E tra quelli della Bondestam, uno su tutti: il precipizio e la montagna che si fanno orizzontali!


E ancora, un encomio particolare a Laura Cangemi per il 'bestiario' che ha creato e per essere stata capace di 'frantumare il riflesso della luna in mille sprazzi'. 
Ora a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di arrivare fin qui, non resta che leggerselo questo libro tutt'altro che piccolino. 

Carla

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