The Kissing Game. Short Stories, Aidan Chambers (trad. Marta Barone)
Equilibri 2024
NARRATIVA PER GRANDI (dai 14 anni)
"Il giorno prima avevo compiuto undici anni. Nel cortile della scuola giocavamo al gioco dei baci. Era una specie di rito. Tiravamo a sorte per decidere le coppie, un maschio e una femmina. Poi, una coppia alla volta, andavamo dietro la palestra dove nessuno poteva vederci e dovevamo restare lì finché gli altri non finivano una delle canzoni della top ten. Pensavamo fosse roba forte!
C'era una ragazza che mi piaceva. Era la prima per cui avessi mai preso una cotta. E credevo che lei provasse lo stesso per me. Avevo una voglia matta di baciarla. Fino ad allora, era stato solo un gioco, e la parte dietro la palestra non mi interessava un granché. Ma quel giorno, quando estrassi a sorte, venne fuori lei..."
Forse nasce da questo episodio, che lui stesso ha scritto su un foglio, la patologica timidezza di James.
In questa lettera che fa recapitare dal postino complice, a Rosie, la nipote dei suoi vicini di casa, lui le racconta della sua prima fallimentare e traumatica volta al "gioco dei baci". Da quelle poche ma sincere righe traspare tutto il suo impaccio nelle relazioni con le sue coetanee, Rosie inclusa, che ormai dura da anni. Anche lei, però, sembra avere qualcosa che la turba e che l'ha allontanata da casa, facendola arrivare a casa degli zii. A uso e consumo del vicinato è stata messa in giro la voce che Rosie soffra di agorafobia, ma le cose sono in realtà diverse. E sarà proprio Rosie ad aprirsi con James, quello stesso giorno - al di qua e al di là della staccionata di legno che tiene separati i rispettivi giardini. Sarà lei a raccontargli di come anche nel suo caso il "gioco dei baci" sia stato fatale: altro che pochi baci ed effusioni dietro la palestra di scuola per il tempo di una canzone... Per lei una terribile violenza di gruppo, subita qualche tempo prima. Si è trattato di un vero agguato organizzato da quello che lei credeva il suo amato ragazzo con la sua banda di 'compari'.
Rosie guida James verso quello che sembra un tenero e innocuo gioco fatto perché entrambi possano superare il trauma di quell'altro gioco finito male: la mano destra di lui si intreccia con la sinistra di Rosie attraverso la staccionata, le due teste al di là del bordo si avvicinano verso un bacio dolce e appassionato. E l'esito verso la ricerca di un qualche riscatto nei confronti della vita, trova invece un finale che toglie anche l'ultimo respiro all'innocenza. Ormai è finita.
Chambers è un autore necessario.
Ragion per cui in casa Equilibri, forse i più devoti apostoli del chambersianesimo, non si perde occasione di diffondere la sua poetica e soprattutto i suoi pensieri e le sue pratiche intorno alla letteratura: dalla 'rilettura' del diario di Anne Frank in una prospettiva ancora ulteriore che possa servire a una riflessione sull'adolescenza tout court, ai suoi 'manuali' su come far radicare in modo efficace e duraturo la letteratura di qualità nelle terre dove pascolano i lettori difficili.
I suoi romanzi circolano in Italia da trent'anni: la stragrande maggioranza pubblicati da Rizzoli, ma anche Giunti e Einaudi hanno reso merito alla sua scrittura, infatti The Kissing Games, arriva per la prima volta con Giunti nel 2011. Un libro di racconti in grado di racchiudere in sé le diverse qualità che contraddistinguono la visione di Chambers sulla realtà, quella degli adolescenti in particolare, e il suo modo di trasformarla in letteratura.
La forma del racconto sembra essere la casa ideale dove accogliere il "lettore che non si fida". Lui, "il lettore che non si fida", lo annusa perché quel titolo è un buon gancio, ma poi pensa che possa rappresentare per lui una noia, se non una fatica: più di duecento pagine. Quindi se ne allontana e, a raccogliere storie, va altrove. Ma se solo "il lettore che non si fida" ha fatto il gesto di sfogliare The Kissing Games prende atto di due cose subito evidenti.
La prima: sono racconti, appunto. Roba breve, nella maggioranza dei casi, che si esaurisce in poche pagine. E, per di più, alcuni sembrano addirittura dei copioni. Dialoghi serrati che si leggono in un fiato: la flash fiction, che si compone di due parole che si accendono luminose nella sua testa di "lettore che non si fida" (E Chambers lo sa bene). E se il caso vuole che gli corra lo sguardo su Tipo vivere il gioco è fatto.
Lì dentro c'è qualcuno che conosce. E, una volta arrivato in fondo, dopo 20 secondi al massimo, accade la seconda cosa: il "il lettore che non si fida" capisce che quel finale è un buon finale.
Di solito sono gli incipit e finali a colpire. Quindi, un buon finale, ossia un finale che non ti aspetti, fa il resto. La cosa che potrebbe succedere è che il solito "lettore che non si fida" ne legga un secondo, di flash fiction, diviso in scene, magari Il dibattito su Dio, e in qual caso verificherà che Chambers è anche un buon narratore dell'assurdo. Effettivamente sembra un piccolo pezzo di teatro che odora di Beckett, dove si parla di di Dio e si dimostra il teorema della pistola, ma con una banana.
Se il "lettore che non si fida" ora decide di fidarsi almeno un po' e quindi andare verso i racconti più lunghi, e comincia con ordine, troverà la storia di una ragazza che sta cercando un suo posto nel mondo e lo fa con prevedibili ingenuità, desiderio, irrequietezza e sfida. Da Cindy (un soprannome che è tutto un programma) a Ursula, lei pensa sia sufficiente mascherarsi con i vestiti di sua sorella per arrivare a essere visti o notati dagli altri...
Il "lettore che non si fida" oramai ha cominciato a fidarsi e a questo punto va avanti. Segue Chambers che mette in scena in una caffetteria uno scorcio di vita di relazione tra un ragazzo e la sua ragazza, che gli compare davanti con il suo nuovo ragazzo. Oppure "il lettore che adesso un po' si fida" ascolta Chambers mentre gli racconta le difficoltà che gli adolescenti incontrano nei confronti degli adulti: sia che abbiano voglia di raggiungere una qualche indipendenza economica, sia che li sfidino, opponendosi alla loro manifesta stupidità nel volersi attenere per forza a una regola scolastica, palesemente fasulla.
Poi arriva Kissing Game, che è il cuore pulsante del libro che poi prosegue con altri brevi e splendenti racconti. Uno che fotografa un mondo fuori dagli stereotipi e dalle convenzioni - a costo zero (confesso il mio preferito, per quanto riesce a mettere in crisi il pensiero comune che si può riassumere in consumo quindi esisto) - un altro che rende omaggio alla profondità di pensiero che emerge nella letteratura russa, capace di riassumere in un'unica parola una delle sensazioni più complesse che attraversa l'intricato vivere degli adolescenti: toskà.
Da questo punto in poi, il nostro lettore è a un passo dall'averlo letto tutto...
Arrivato fin qui, speriamo, starà pensando che in fondo valeva la pena fidarsi di Chambers, perché lui scrive buone storie ed è onesto con il suo lettore.
E in quanto tale, aggiungo, è necessario.
E questo, solo per chiudere il cerchio.
Carla
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