lunedì 27 ottobre 2025

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

FRATELLINO E SORELLINA

Grillo
, Annet Schaap (trad. Anna Patrucco Becchi) 
La Nuova Frontiera junior 2025 


NARRATIVA PER GRANDI (dai 12 anni) 

"Ogni storia a un certo punto comincia. 
Spesso è già cominciata prima di cominciare anche la storia di Eliza lo è, da tanto. 
Ma facciamo pure finta che cominci ora, qui: ora che lei sta guardando il mare con una coscia che brucia, lontano da casa, in un porto dove non è mai stata prima, in una cittadina dove non conosce nessuno."

Eliza, camuffata in un giaccone per lei molto grande e con un berretto in testa che ne nasconda i capelli lunghi, si fa passare per maschio. Adesso è con il suo fratello piccolo, Grillo. Insieme stanno cercando di sopravvivere in questo loro viaggio pieno di incognite verso le Bianche Scogliere. Lì vogliono andare perché lì c'è la soluzione alla loro solitudine perché è lì che ritroverà i suoi fratelli maggiori. 
Ma Eliza, con i suoi ultimi soldi, invece di comprare cibo per lei e Grillo si è fatta tatuare il nome degli altri suoi 5 fratelli, per l'appunto spariti un giorno nel nulla. Grillo non vuole più essere lasciato da solo e vuole essere rassicurato che tutto andrà bene. Ma è complicato per Eliza trovare un modo per raggiungere l'obiettivo: il mare è grande, grigio e sembra infinito. 
La prima cosa che va trovato è del cibo, ma l'unica possibilità è rubarlo. Poi va trovato un ingaggio su una barca con un capitano disposto a caricarsi due bambini male in arnese per andare così tanto lontano. 
Questa è l'avventurosa storia di una ragazzina che vuole ricomporre a tutti i costi la propria famiglia, salvandola dal sortilegio. Con lei c'è il piccolo Grillo, l'ultimogenito che lei ha allevato con amore fin dal giorno della morte di sua madre, che ha coinciso con la nascita di questo scricciolo balbuziente che nessuno tranne lei ha voluto con sé... 

Dentro Grillo convivono diversi libri: un'avventura, un romanzo di formazione, una fiaba. 
C'è il ritmo battente dell'avventura che rende la lettura così coinvolgente che si sente il bisogno di girare la pagina e andare per un altro pezzo in avanti. 
E poi però si percepisce anche chiara la sensazione del troppo pieno in testa tanto da rendere necessarie delle pause di decompressione e digestione di quanto si è letto. 
La densità emotiva, la complessità sono attrezzi del mestiere che Annet Schaap usa sempre con grande maestria. E con altrettanta maestria maneggia il perturbante (e direi la fiaba come registro ideale) che anche qui, come aveva fatto in modo molto convincente in Ragazze, si percepisce nella profondità del racconto. 
Come si diceva, la storia di Eliza e Grillo è cominciata ben prima che lei con lui si trovasse a girovagare per questo villaggio sul mare in cerca di un passaggio verso le Bianche Scogliere. E questa prima parte è un continuo susseguirsi di fatti, di cui il lettore apprezza l'imprevedibilità, si gode la tensione, si bea nella sorpresa e capisce il giusto e poco si chiede le ragioni profonde per cui tutto accade. E intanto mette da parte piccoli frammenti per la ricostruzione finale. 
Cosa c'è alla Bianche Scogliere che la spinge a mettere a rischio la vita del suo fratellino e la propria? Da cosa stanno fuggendo qui due? Perché è più importante un tatuaggio che la cena di entrambi? 
Di sorpresa in sorpresa è possibile seguire questi due nel loro percorso a ostacoli: tra bottegaie arcigne e inflessibili, tra sceriffi in cerca di successo, e maestre zelanti che dialogano spesso e volentieri con Gesù. E le sorprese non mancano neanche ai due protagonisti che sono sempre pronti a cambiare la propria rotta. 
Capitolo dopo capitolo, oltre a costruirsi con sempre maggiore chiarezza il contesto, entrano in scena i diversi personaggi che non abbandoneranno la scena fino alla fine. Un mondo variegato di caratteri, alcuni forse un po' prevedibili per un lettore più scaltrito, che vanno ad aggiungere la loro voce in un canto corale. 
Così come Annet Schaap ci ha portato in avanti partendo da un punto ics della storia, non certo l'inizio, così come ci ha presentato un per uno i personaggi più laterali, ma non per questo meno importanti, che Eliza e Grillo incontrano sulla loro strada, così a un certo punto inverte la rotta e ci porta all'inizio di tutto. La vita felice di una famiglia numerosa - 5 fratelloni e una sorella, l'unica femmina - una madre amorevole, al momento incinta del settimo fratello, un padre imprenditore e grande costruttore di strade ferrate sul territorio, ricco e, a suo modo, affettuoso. E poi tutto si frantuma in un attimo: la morte della madre, durante il parto dell'ultimogenito James detto Grillo, spacca in due la famiglia. Da una parte, padre e fratelli che lo ritengono responsabile di quella morte, e dall'altra, la sola Eliza, che decide di salvarlo e di prendersene cura, come avrebbe fatto sua madre. 
Un secondo disastroso fidanzamento del padre manda tutti a zampe all'aria (!) 
Quindi arriva il dolore, il lutto, la solitudine che agiscono sotterranei a sfasciare il resto. E su questo, come per magia ma neanche tanto visti i suoi precedenti letterari, Schaap decide di innestare la fiaba. Il contesto nordeuropeo, la solitudine, il dolore, il coraggio, la sfida, la morte, la prova e il sortilegio e la condizione femminile sono gli ingredienti che Andersen, maestro assoluto della complessità di vedute, ha messo nella sua struggente I cigni selvatici. E uno a uno si ritrovano anche nel Grillo. Accompagnano il lettore in modo discreto, senza troppo parere all'inizio - fatta eccezione per l'aluccia tenuta nascosta di Grillo, che ovviamente è lì come una piccola luce che rischiara il percorso, ma è anche un elemento che perturba le consuetudini. Nelle fiabe accade. 
Poi sul finale il complesso racconto fiabesco dell'autore danese prende la scena e non la molla più. Capisco che sostenere che una fiaba del genere possa essere assimilata al concetto di romanzo di formazione è un po' dura da mandare giù, ma davvero Schaap è in grado di farlo accadere.
Spesso gli innesti, o forse dovrei dire gli ibridi, danno ottimi frutti! 

 Carla

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