mercoledì 12 novembre 2025

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

CONDANNARE IL PIACERE 


“Ho voluto essere libera, e lo sono. Sola anche. Molto sola. Lo ero già un po’, prima. Prima dello sbarco dell’armata di faccine che fanno vibrare il mio telefono. Lo ero perché avevo deciso di ascoltarmi. Dal primo dito che ho lasciato scivolare tra le cosce a otto anni, per trovarci un tesoro, fino ad oggi. Ho deciso di ascoltare ciò che batte dentro di me. Scegliere la libertà significa scegliere la solitudine. E arriva un momento in cui non è più una scelta. 
Viene un momento in cui non puoi più tornare indietro. Lo sai, lo sai dall’inizio. Ma davanti a questo plotone di esecuzione, quando li guardi dritto negli occhi e vedi soltanto cieca obbedienza e voglia di sangue, allora lo sai. Lo sai davvero, intendo. Sai che sei sola. E che sei libera.” 

Ecco un altro titolo della collana L’ardeur, dell’editore francese Thierry Magnier. 
Avevamo già apprezzato il primo romanzo uscito in Italia per Terre di Mezzo. 
Ora è la giovanissima casa editrice Faros che – come si legge nella home del sito – decide di offrire a lettrici e lettori adolescenti e young adult quei romanzi di qualità con cui poter scoprire con semplicità l’universo della sessualità e del corpo, senza falsi pudori e senza moralismi
Queen Kong è firmato da Hélène Vignal - autrice già tradotta da Camelozampa (Troppa fortuna, nel 2011 e Diario di un ragazzo invisibile nel 2022) - ed è un lungo monologo fatto di voce e rumori. 
La voce è di una ragazza diciassettenne di cui non conosciamo il nome. Una tra tante. Una voce che rischia costantemente di essere sopraffatta da rumori incalzanti e prepotenti. 
Dall’alto, il rumore delle pale di un elicottero che gira sopra la sua casa per controllare e sanzionare un gruppo di ragazzi che hanno occupato il bosco impedendo la costruzione di un grande albergo. Dal basso, il rumore che viene dalla sua stanza e le riempie la testa: è il tintinnìo delle notifiche sul suo cellulare. Sono i suoi amici (ex) che le inviano insulti, per controllare e sanzionare il suo comportamento. Elicottero e cellulare. Sembrano due mondi separati, ma la storia ci chiarirà che non lo sono perché in comune hanno il controllo e la sanzione, in effetti. 
Lei ha deciso con lucidità e curiosità di conoscere il suo corpo e la sua sessualità, sa che il suo corpo sa procurarle un piacere intenso, una specie di estasi. Ascoltare il suo corpo diventa una ricerca determinata, serena e consapevole. Da bambina le bastava farlo da sola, ora capisce che può spingersi più in là: esplorare il sesso, ascoltare il suo corpo e quello dell’altro. Ma più in là è pieno zeppo di tabù, di schemi prestabiliti e stereotipati. Perché lei non cerca l’“amore”, come tutte le sue coetanee. Non insegue sogni romantici e preconfezionati, non ci pensa proprio a condurre la sua ricerca conformandosi ai vincoli imposti dalla società e dagli stereotipi sull’amore e sul sesso, quelli in cui ogni adolescente, maschio o femmina, cresce e su cui impronta il proprio immaginario. 
“Se vuoi sesso senza amore, se vuoi separare le due cose, se vuoi il tempo di capirci qualcosa, devi essere pronta a pagarne il conto. Nessuno te lo permetterà. Soprattutto se sei una ragazza.”
Ecco qual è il problema. Il gruppo dei pari non accetta. Eppure nella voce non c’è trasgressione né provocazione. 
Il monologo ripercorre gli incontri con i quattro ragazzi che ha scelto, quattro esperienze diverse nelle quali misura se stessa e l’altro, impara, capisce quello che cerca di volta in volta, quello che vuole e quello che non vuole. Ma l’ultimo incontro sarà particolarmente offensivo. Intanto i messaggi sul cellulare incalzano, si fanno sempre più ingiuriosi, sempre più violenti ed è lì che, quasi istintivamente, nasce la rivolta perché “là dove cresce il pericolo, cresce anche ciò che ti salva”
Come una novella King Kong, si inerpicherà su quella collina occupata dai manifestanti: un’arrampicata selvaggia e disperata (“Sono King Kong, in carne e ossa, e la ragazza nella sua mano sono io… Mi sento gridare. Delle grida da belva, delle grida da scimmia gigante che non vuole essere abbattuta”). La voce si libera in un urlo che alla sanzione e al controllo risponderà con la lotta. 
Dunque una storia individuale che si inserisce in un più ampio scenario di critica sociale richiamando il saggio-pamphlet, King Kong Théorie, pubblicato in Francia nel 2006 e tradotto in Italia nel 2019 da Fandango. Un saggio che, firmato dalla punk-femminista Virginie Despentes, analizza e denuncia senza mezzi termini come il potere nelle società capitaliste determini le identità di genere ingabbiandole in schemi produttivi funzionali al mantenimento dell’ordine sociale costituito, anche quando pare consentire la massima libertà di scelta. 
Premiato con la Pépite d'Or dal Salon du livre et de la presse jeunesse di Montreuil nel 2021, Queen Kong è un romanzo interessante e necessario per il modo in cui affronta le tematiche della sessualità adolescenziale (ma, direi, non solo adolescenziale) e per il potenziale di libertà e di liberazione che è in grado di offrire ai lettori e alle lettrici a partire dai 15 anni. 

Patrizia 

Noterella al margine. Il testo pubblicato da Faros è stato tradotto dal francese da un gruppo costituito da uno studente e cinque studentesse durante il Corso universitario di Lingua e Traduzione Francese presso il Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna nel 2024. 
Nella Nota del traduttore e delle traduttrici si dà conto della “dimensione collaborativa della pratica traduttiva in ambito letterario”, pratica che ha consentito di affrontare un testo non semplice sia per lo stile adottato sia per le tematiche affrontate, dovendo fare i conti con i tabù impliciti della nostra lingua. E dunque, così concludono: “Più che un semplice esercizio di traduzione, questo lavoro è stato un invito ad aprire un dibattito necessario. Sarebbe auspicabile che anche in Italia si avviasse un percorso di sensibilizzazione ed educazione capace di parlare ai giovani in maniera diretta e rispettosa, così da stimolare un dialogo che oggi appare ancora troppo silenziato”

“Queen Kong”, Hélène Vignal, trad. di Rebecca Balzano, Maria Grazia Coppola, Gaëlle Dellamaria, Luca Lemoni,Cecilia Tarquini, Apoorva Yadav e Licia Reggiani (professoressa associata di Lingua e traduzione francese), Faros edizioni 2025 

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