mercoledì 29 gennaio 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


QUESTA È LA GUERRA

Il nemico, Davide Calì, Serge Bloch
Terre di mezzo editore 2014


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)


"Il nemico è là ma non si vede mai.
Al mattino mi alzo e sparo un colpo verso di lui.
Lui allora spara un colpo verso di me. Rimaniamo nascosti per il resto della giornata aspettando di vedere la testa dell'altro.
Ma nessuno dei dua alza mai la testa fuori dal suo buco."


Questa è la guerra. Una guerra di trincea: un buco da una parte, un buco dall'altra. Uomo contro uomo, fino a che uno dei due non farà un errore fatale e sarà la vittoria per l'altro. In quei due buchi, di qua e di là, molte cose son vietate e ogni mossa potrebbe essere usata dal nemico per vincere la guerra.
Ma questa guerra fatta di lunghe attese, di solitudine e di incertezza potrebbe finire se con un buon travestimento in una notte buia di grande pioggia si abbandonasse finalmente il buco e, senza essere visti, si arrivasse dall'altra parte per cogliere di sorpresa il nemico.
E quella notte senza stelle e senza luna finalmente arriva.
Il fatto è che anche il nemico ha avuto la stessa idea e anche lui sta cercando di passare al di là di quella linea immaginaria che lo divide dal nemico.


E così, ironia della sorte, il nostro soldato arriva nel buco vuoto dell'altro che a ben vedere è esattamente identico a quello appena lasciato. Anche il manuale, quello ricevuto insieme al fucile il primo giorno di guerra, è uguale e dice le stesse cose: il nemico va ucciso prima che lui uccida noi, perché il nemico è crudele e spietato e non è un essere umano.


La situazione rovesciata porta con sé un importante effetto. Adesso sanno entrambi un po' più dell'altro e soprattutto sanno che non son molto diversi e che in comune hanno anche il destino.
Mollar per primi però è contro il regolamento e contro l'onore di ogni buon soldato. Ma la soluzione è lì a un passo, bastava pensarci...


L'insensatezza della guerra raccontata ai bambini. Come in un apologo costruito su pochi elementi essenziali, Davide Calì costruisce narrativamente un meccanismo perfetto che, pur nella sua tragicità, sa essere anche comico.
Puntando lo sguardo solo su uno dei due protagonisti, apprendiamo il senso ultimo dello scontro: un nemico che non si conosce ma che, in quanto tale, rappresenta ai nostri occhi il peggio; una strategia difensiva costruita sulle ipotesi; l'annientamento dell'altro come obiettivo finale. E un finale a sorpresa.

Ma apprendiamo anche, da quello stesso povero soldato abbandonato in trincea, la stanchezza e il dubbio che tutto questo combattersi non abbia gran senso. E capiamo con lui che spesso la guerra non è altro che un 'gigantesco meccanismo' nelle mani dei potenti e che chi la combatte per davvero in prima linea finisce per esserne stritolato.
La guerra che ci racconta Davide Calì è la 'Grande Guerra', ma non solo perché è una guerra combattuta in trincea come lo fu la Prima Guerra Mondiale, ma perché essa è l'essenza stessa della guerra, di uomini contro altri uomini. Non ci sono armi speciali, ma coltelli e fucili; non ci sono divise mimetiche ma un goffo cespuglio o un costume da leone. Non emergono fini strategie, ma si scoprono gli stupidi imbrogli di chi dalla guerra trae vantaggio. 


È una storia universale, narrata come un paradigma di pochi elementi.
Sintonia perfetta con i disegni di Serge Bloch, essenziali altrettanto, già sperimentata in un altro bel libro (Io aspetto...Emme 2006) costruito in modo analogo con la consueta vena di ironia tra fotografia e rapido segno a china.


Carla

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