IL CIELO STELLATO SOPRA DI ME
“Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me.” Così scrive Kant nella ‘Critica della ragion pratica’ e prosegue: “ La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata”.
Ovvero, il cielo stellato sopra di noi ci mette a confronto con l’infinità dello spazio e del tempo, ci fa sentire piccoli piccoli di fronte alle distanze siderali. Non è sempre stato così e il cielo è stato anche immaginato come una sfera contenente tutto l’universo e questo ci è raccontato nel bellissimo ‘Universi’. Si può vedere il cielo anche da un punto di vista mitologico, risalendo ai miti che hanno dato il proprio nome alle costellazioni, che, come è noto, non sono altro che una convenzione, che raccorda stelle fra loro anche molto distanti. C’è però un sentimento che accomuna adulti e bambini, scienziati e filosofi ed è lo stupore, quel senso di meraviglia che, secondo Platone, è all’origine della filosofia.
Meraviglia che può essere associata al senso di mistero che le ore notturne inducono nell’osservatore più giovane.
Ed ecco un libro, pensato proprio per loro, bambini e bambine che cercano di svelare il mistero del cielo: ‘Nascosti nel cielo’ di Aina Bestard, pubblicato meritoriamente da Camelozampa. La struttura del libro è semplice: ogni doppia pagina descrive l’interno della cameretta di un piccolo osservatore situato in diversi paesi del mondo. Questo interno descrive gli arredi e i motivi decorativi tipici del paese corrispondente, illuminati da uno squillante fascio di luce bianca. Il resto è tratteggiato sul fondo blu che ritroviamo aprendo le finestre e scoprendo una porzione di cielo notturno, in cui campeggiano alcune stelle. Quella porzione di cielo nasconde un segreto, che lettori e lettrici possono svelare illuminando il retro della pagina con una fonte luminosa: ecco apparire il disegno dell’animale che corrisponde alla costellazione e ne spiega il mito.
Il testo nella pagina, costituito da poche righe in rima, accenna all’animale rappresentato dentro la finestra con un indovinello.
Alla fine del libro, nelle ultime due pagine, vengono riassunte le diverse costellazioni, col loro nome e la stella più luminosa che le caratterizza.
Cos’ha questo libro di particolare? Di libri sull’osservazione delle costellazioni ne sono usciti diversi; ricordo, in particolare, la ‘Guida galattica alle stelle per gattini e umani’ , intelligente guida astronomica per lettrici e lettori di sette, nove anni. Nel libro della Bestard abbiamo un target di età differente, più basso, anche se la piacevolezza del libro può adattarsi anche a bambini e bambine più grandi. Penso che il target di riferimento siano bambini e bambine fra i cinque e sette anni, sensibili a quel senso di meraviglia che la scoperta inusitata, l’immagine che appare solo se illuminata, suscita. Scoprire gli animali nascosti nel cielo, fra le stelle e magari chiedersi quali storie possano raccontare; chiedersi anche cosa possano essere quei puntini luminosi che brillano nell’oscurità della notte (sempre che si riesca a vederli!), ecco aperta la strada a un’infinità di domande, che è poi il fine vero di ogni buon libro di divulgazione.
Aina Bestard si conferma un’autrice di valore, capace di spaziare fra argomenti differenti: ricordiamo il raffinato ‘Paesaggi perduti’, con un target d’età e argomento del tutto differenti; in comune, il tratto illustrativo analitico, dettagliato, preciso, l’uso sapiente della carto-tecnica, che consente effetti sorprendenti; infine la capacità di creare suggestioni oltre il contenuto strettamente tecnico delle illustrazioni.
Libro caldamente consigliato a piccoli lettori e lettrici, a partire dai cinque anni.
Eleonora
“Nascosti nel cielo”, A. Bestard, Camelozampa 2022
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