DA PRODIGIO E RICORDO DI INFANZIA
A OGGETTO DI STUDIO
“C’è chi si prepara e l’aspetta e chi non l’ha mai conosciuta. C’è chi la teme, chi la studia, chi sorride davanti a quel suo sbriciolarsi dolce e silenzioso come il sonno di un bambino. Come cosa viva la neve ci parla, e parla al campo, alla strada, al bosco con una voce gelata e rigorosa. La neve celebra l’arrivo dell’inverno, una stagione che immobilizza, intorpidisce... e richiama Persefone verso il buio degli inferi.”
Quinto volume di una bella serie che comprende Nuvolario, Ondario, Ventario e Cometario, Nevario completa l'esplorazione del mondo vivente attraverso quegli elementi considerati meno, se non all'interno di studi di settore specifici.
Eppure, a meno che qualcuno di noi non abbia una formazione scientifica o abbia, per ragioni legate al proprio lavoro, necessità di conoscere qualcuno di questi argomenti, difficilmente possediamo anche solo superficialmente le nozioni contenute in questa collana. L'editore ha scelto coraggiosamente di proporre un approfondimento su temi poco frequentati anche nella divulgazione per ragazzi e lo ha fatto scegliendo di non lesinare sulle nozioni, ma al contrario, di offrirne una approfondita esposizione corredata però da illustrazioni dal ricercato gusto grafico e che prediligono l'uso di due soli colori e da un interessante sezione di narrativa.
Ciò che sorprende leggendo le pagine dedicate alla descrizione della morfologia di un fiocco di neve è la sua straordinaria complessità e varietà. Ogni cristallo di neve è il risultato di un processo di formazione lungo che può presentare moltissime variabili, parte dal germe di cristallo fino ad arrivare al cristallo di neve e da qui a quello che comunemente definiamo fiocco. A sua volta la neve, formata da migliaia di quei fiocchi risulterà diversa a partire dalle condizioni ambientali e meteorologiche. Il libro ci mostra prima una descrizione sintetica ed esaustiva del cristallo, poi in una tabella elenca i diversi tipi di grani. E ognuno di questi viene poi proposto come protagonista dei brevi brani di narrativa che seguono. Non racconti originali, ma riferimenti a episodi storici e/o romanzi importanti come Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern in cui la neve ha rivestito un'importanza centrale, ma nella sua forma generica, bensì in una di quelle classificate e individuate a partire dal tipo di grano.
Le particelle sono quelle che compongono la neve naturale, ma sono quelle che formano la neve artificiale: e nel confronto tra questa e il modello al quale si ispira la riproduzione, c'è tutta la distanza tra un elemento che in sé reca i segni e le tracce di vita e di tempo e un'altra che impoverita propone un agglomerato di acqua e aria compressa.
La neve si può sentire e allora ci potrà apparire polverosa, o crostosa, sarà ventata o primaverile; e allora sarà quella che introduce la bella stagione e che potrà quindi nascondere pericolose insidie come quelle incontrate da Christopher McCandless nel 1990 e che gli sono costate la vita.
Libro da esplorare autonomamente a partire dai 10 anni di età.
Teodosia
"Nevario. Le forme della neve" S. Zambello, ill. S. Zanella, Nomos 2024
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