mercoledì 27 agosto 2025

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

CONNESSIONI AUTOMATICHE LIBERE 


" 'Lo sai che ci sono otto milioni di persone in città?' disse Magnolia. 'Come ti aspetti che troviamo quelle giuste?' 
'Vedila così: ogni calzino è uno scorcio sulla personalità di qualcuno' disse Iris."

Estate, New York. Magnolia ha nove anni e vorrebbe averne dieci per sfidare il mondo… in realtà le basterebbe anche solo qualcosa di diverso dalla prospettiva di un tempo prossimo da trascorrere in solitudine nella lavanderia di famiglia. I suoi genitori sono arrivati anni prima dalla Cina e si guadagnano da vivere con questa attività che gli assorbe completamente. 
Magnolia non ha amici. Raccoglie i calzini dimenticati, che spesso finiscono sotto la lavatrice, e li appende a una bacheca, nella speranza che i loro legittimi proprietari tornino a riprenderli. Ma questo non accade mai. 
Poi arriva Iris, bambina di origini vietnamite che si è appena trasferita dalla California. Dopo l’iniziale diffidenza, tra le due nasce una salda amicizia e insieme decidono di dedicarsi alla ricerca dei proprietari di quei calzini. 
Magnolia è nata a New York, conosce bene almeno il suo quartiere e le persone che frequentano regolarmente la lavanderia, ma non immagina come si possa risalire ai proprietari dei calzini, ma qui interviene Iris che suggerisce il metodo CAL, ossia connessioni automatiche libere, in pratica di fronte al calzino ognuna lascia libero spazio a pensieri ed elementi che le caratteristiche dell’oggetto stimolano. Ovvio che nessuna delle deduzioni alle quali arrivano si dimostra immediatamente esatta, ma consente loro di ottenere l’indicazione di un punto dal quale partire.  
E di calzino in calzino le due bambine risalgono in primis alle storie che ognuno di questi cela, perché nelle fantasie, nelle tessiture, si nascondono vicende umane non sempre note. 


Magnolia e Iris imparano ad avvicinare i ragazzi che fanno battere il loro cuore, come quelli che invece sono solitamente evitati a causa del loro comportamento scorretto. E sia l’uno che l’altro rivelano loro desideri, aspirazioni, ma anche dolori non confessati. Chi l’avrebbe mai detto che il calzino con i fenicotteri rosa potesse appartenere ad Aspen, bullo che perseguita Magnolia? Si scopre che si rifugia abitualmente in biblioteca e che nei fenicotteri ha scoperto una chiave di resistenza alle brutture che si consumano nelle mura domestiche, ma soprattutto si scopre che la sua aggressività nei confronti di Magnolia è dettata solo da paura. 
Come questo, anche gli altri calzini di cui le due protagoniste riescono a rintracciare il legittimo proprietario rivelano qualcosa di assolutamente insospettato. A un piccolo pezzo di stoffa indossato quotidianamente, in maniera forse inconscia ognuno di loro consegna una porzione importante della propria vita. L’abilità deduttiva, e non meno la fortuna, permettono a Magnolia e Iris di accedere anche a sogni e desideri serbati per timore di non essere accettati. Ma una volta venuti alla luce acquistano legittimità e diritto di essere coltivati. La maniera poi in cui le due piccole investigatrici arrivano alla soluzione diventa ogni volta parte fondamentale del processo di svelamento ma anche di consapevolezza: è grazie al calzino fatto ai ferri e riconsegnato ad Alan che il ragazzino troverà il coraggio di confessare la sua segretissima passione, così come è grazie a un calzino dal forte profumo di cocco che il custode racconterà della sua passione per il pattinaggio e la danza. 


Ma ovviamente cercare il proprietario di un oggetto partendo dai suoi gusti e abitudini significa anche affinare una pratica di empatia con la principale conseguenza di mettersi in gioco fino al punto di rivelare la propria parte nascosta. E questo sarà vero sia per Magnolia che chiederà conto per la prima volta a sua madre di come riesca a gestire i numerosi episodi di avversione, sia per Iris che nasconde una ferita profonda e che trova nell’altra ragazzina e nell’impresa che hanno messo in piedi la maniera per riuscire a sanarla. 
E a chiudere il cerchio in questo modo Chanel Miller ci arriva confezionando una storia non banale, che manovra argomenti anche scivolosi come quello della discriminazione verso gli immigrati. La famiglia di Magnolia e quella di Iris hanno una storia molto diversa, ma entrambe sono testimonianza di tenacia. Le bambine elaborano personali strategie di sopravvivenza in un mondo non sempre facile. Eppure imparano presto che sì, è vero in quanto immigrate partono da una condizione di svantaggio, ma non sono le uniche a vivere condizioni di disagio. 
Otto milioni di abitanti sono tantissimi, ma anche le più grandi realtà urbane sono costituite di porzioni più piccole in cui le persone riescono a ritagliarsi momenti e occasioni di sostegno reciproco. E in fondo, se le due ragazzine camminano da sole per le strade della Grande Mela, è perché possono contare sulla presenza di una comunità di individui che si conosce e si supporta. 
Non è difficile intravedere, nei modi in cui questa umanità e questa brulicante realtà metropolitana viene descritta uno sguardo ironico dell’autrice, nutrito non meno di profondo affetto. 
Un romanzo per giovani lettori a partire dai 9 anni. 

Teodosia 

"Magnolia Wu e la missione dei calzini smarriti", Chanel Miller (trad. Loredana Baldinucci), Mondadori 2025 


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