giovedì 4 maggio 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

UNA STRANA PERSONCINA DI DODICI ANNI

Milly Vodović
, Nastasia Rugani (trad. Camilla Diez) 
La Nuova Frontiera Junior 2023 


NARRATIVA PER GRANDI (dai 14 anni) 

"Milly accende la torcia e, in ginocchio, si affretta a cercare in ogni incavo tra le rocce umide. Fiuta l'odore del metallo vicinissimo, avanza e finalmente posa la mano sul calcio freddo della rivoltella. Non ha mai tenuto un'arma da fuoco tra le dita. Sembra un piccone. Un piccone con i superpoteri. 
Sta per infilarla nello zaino, quando un rumore di passi fa scricchiolare la terra nel campo a due metri da lei. Istantaneamente il suo cuore si infervora e inciampa: è sola nel bel mezzo di un'oscura distesa selvaggia." 

È tornata, la notte seguente, sul luogo del fatto, a cercare quella rivoltella caduta dai jeans. 
Il giorno prima suo fratello maggiore Almaz ha avuto la sfortuna di incontrare Swan e Douglas, tra loro amici di infanzia, che hanno deciso di fargli passare un brutto quarto d'ora. Swan lo minaccia con una rivoltella, lo sfotte, lo prende a calci e piscia sul suo zaino in senso di estremo sfregio. Douglas assiste e ride e sfotte. 
Ma non è l'unico ad assistere alla scena: ci sono, non visti, anche Tarek e Milly, cugino e sorella di Almaz. Mentre Tarek pensa sia meglio non intervenire per salvare Almaz, Milly, dodici anni, ragazzina senza paure, entra in scena e in una breve colluttazione butta a terra Swan e gli rompe un braccio. 
Almaz è salvo, ma la situazione non è risolta perché Swan Cooper e Douglas Adams, non sono due qualsiasi, hanno alle spalle due famiglie potenti: il signor Cooper è padrone della fattoria dove vivono i Vodović e la signora Adams è la sceriffa di Birdtown. 
Alla periferia di una cittadina del sud degli Stati Uniti, vivono gli ultimi, e i Vodović tra questi. Fuggiti dalla guerra in Bosnia cercano di vivere onestamente, di non attirare l'attenzione della comunità locale. Sono uniti, si danno molte regole per non finire nei guai, vivono con quel poco che il nonno Deda guadagna facendo disinfestazioni, e Petra, madre vedova dei ragazzi, racimola facendo le pulizie. 
I grandi hanno un passato di guerra che li assedia, i ragazzi hanno piccoli e grandi sogni nel cassetto: Almaz, prima o poi diventerà presidente degli Stati Uniti per offrire a suo nonno una casa con piscina, dove riposarsi. È un bravo ragazzo, passa il suo tempo in biblioteca, è anche un bravo fratello e un bravo cugino. Fino al giorno in cui viene freddato davanti alla biblioteca con due pallottole nella pancia. Nessuno ha visto. Nessuno sa. Nessuno si chiede. 
Solo Milly cerca di trovare un senso al suo dolore nella ricerca disperata della verità. E per farlo attraversa, luminosa e a testa alta le miserie, i dolori e la pochezza di quel piccolo mondo che piano piano si svela davanti ai suoi occhi di ragazzina, lei che è fiera di essere 'una strana personcina di dodici anni'. 

Una densità di scrittura che lascia senza fiato. E diverse cose bellissime.
Questa è la sensazione che si prova leggendo questo libro, il secondo nella collana Oltre dedicata ai più grandi, dopo Il centro del mondo. Nonostante le sue 450 pagine, una passeggiata rispetto alle sole 190 di Milly Vodović. 
Lei, Milly, è la luce e la voce di questa storia nera nera, piena di ombre, costruita sulla vitalità di una ragazzina tanto ribelle e selvatica, quanto tenera e sensibile che si trova a dover fare i conti con il dolore, la solitudine e la durezza della realtà. Sorge spontaneo pensare che tanta lucidità di racconto arrivi da una vita vissuta. Ma non so. 
I suoi dodici anni l'hanno sempre aiutata a saltare più in alto, verso l'aria pura, anche e soprattutto nei confronti dell'orrore che ha segnato la sua famiglia. 
Lei non sa cosa ha significato la guerra da cui sono fuggiti: la Bosnia, gli affetti lasciati laggiù, per lei hanno il sapore del mito. Così come il padre mai conosciuto è interlocutore di molti suoi ragionamenti, tanto poco lo è sua madre o suo nonno, che invece hanno il torto di essere lì a darle mille regole. Eppure. 
Almaz, più grande di lei di almeno sei anni, lui sì che è un faro. E quando si spegne in quel modo assurdo e tragico, lei annaspa. E in questo suo cercare di restare a galla si aggrappa, ossia entra in un contatto profondo, lei non sa fare nulla con superficialità, con gli altri personaggi della storia: non molti in effetti, ma tutti molto complessi. 
Da una parte irrompe, complice un mazzo di fiori per scusarsi del braccio rotto, nel mondo di Swan che, lontano dal suo ricco padre, assiste la madre scrittrice e alla fine dei suoi giorni, consumata dalla malattia. 
Dall'altra si intrufola nella vita di Douglas, e in qualche modo gli si accoccola nel cuore. Riceve da lui un bacio furtivo e un cucciolo di cane, sottratto al tremendo fratello 'scoppiato'. Attraverso il suo sguardo limpido, i membri della sua famiglia, e poi Swan e Douglas e le loro bislacche famiglie, e ancora più in là, la società gretta e razzista della provincia profonda americana, prendono forma. 
Con durezza ma anche con grande onestà intellettuale le relazioni interpersonali, i dolori, le solitudini, le fragilità, addirittura le dolcezze, queste ultime così difficili da ammettere, escono allo scoperto. 
E Milly dall'alto dei suoi dodici anni, attraverso l'istinto che sempre la guida, capisce, piano piano, le ragioni, o meglio le non ragioni, di tutto quello che la circonda e che su di lei lascia un segno indelebile e definitivo. 
E nel farlo si lascia dietro l'infanzia e l'innocenza. 
Rugani lo ha dichiarato e ne ha fatto la spina dorsale della sua scrittura: non prendere mai in giro i bambini. In questa densità di questioni cruciali, due sono le valvole di sfogo che permettono di tirare il fiato: lo sfondo fantastico con opossum parlanti e albi illustrati premonitori e dall'altro i dialoghi tra nonno e nipote che strappano un sorriso per ironia e nitore che probabilmente arrivano da una storia personale, confermando il sospetto che dietro il piccolo sorriso di Nastasia Rugani ci sia quello potente di Milly. 

Carla

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