lunedì 9 ottobre 2023

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

DI SCOIATTOLI E DI AMICIZIA 

Il mio miglior migliore amico, Olivier Tallec (trad. Tommaso Gurrieri) 
Edizioni Clichy 2023


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni) 

"Stamattina, mentre passeggiavo, ho trovato un miglior amico. 
Di solito raccolgo soltanto pigne, ma questa volta è un miglior amico. 
Almeno credo. Comunque gli somiglia molto. 
Era un sacco di tempo che ne cercavo uno. 
Al contrario delle pigne, i migliori amici non cadono dagli alberi." 

Viste le sembianze di questo miglior amico, si può confermare che effettivamente quelli fatti così non cadono dagli alberi, tutt'al più ci crescono sotto, agli alberi. 
Altra caratteristica: son poco loquaci, ma piuttosto espressivi e parecchio disponibili. Con questo miglior amico che per scoiattolo è ben presto diventato il miglior amico si possono fare moltissime cose belle e anche qualcuna brutta che però, visto che è condivisa, diventa un po' meno brutta. 


Condividere luoghi segreti a tutti gli altri che non sono i migliori amici, godere delle stesse cose: dalle foglie d'autunno, ai fiocchi di inverno, rende le giornate di entrambi davvero piacevoli e piene di serenità. 
Ma lo scoiattolo, è cosa risaputa, non si mostra mai indifferente ai cambiamenti. E quindi, quando a primavera arriva Momo, un moschino, l'equilibrio inevitabilmente si altera. 



Poc, il miglior amico originario, alterna momenti preoccupati a momenti piacevoli. Le sue preferenze sono un po' differenti da quelle del moschino. Mentre scoiattolo sembra apprezzarle entrambe. 
Ma nel cuore di un solo scoiattolo, quello scoiattolo, c'è posto per due migliori amici? Ansia! 

Ci risiamo. Lo scoiattolo di Tallec è di nuovo lì a macerarsi. 


Questo è il rovello nuovo: quello per il 2023. Quello del 2020 era in qualche modo analogo: il possesso di un albero. Quello del 2021 deriva dal rovello 2020 e ha a che fare con la cura, o per meglio dire l'incuria. Il rovello del 2022 è sull'identità e quello 2023 ruota intorno all'ansia per una questione di amicizie. 
Di Tallec qui è stato detto ogni bene possibile. Il tentativo di provare a non ripetersi spinge il ragionamento in due direzioni. Entrambe più generali. 
Il primo percorso conduce a riflettere sull'universalità del sentire. 
Il secondo spinge a riflettere sulla felice modalità di poter raccontare e, con un meraviglioso salto mortale, a un rimuginio nella pancia e nel cuore di chi scrive. 
Brevemente: riguardo al primo percorso si può dire che alcuni libri, ma sarebbe più corretto dire alcuni autori e autrici, abbiano il merito di saper toccare quelle corde che nella profondità continuano a vibrare per una intera esistenza. 
Solo saltuariamente in queste pagine la parola 'universale' trova posto per definire questa capacità di sapersi rivolgere a tutti e tutte, piccoli e grandi, vecchi e giovani, alti e bassi attraverso argomenti e lingua comprensibili e riconoscibili da chi è nuovo e da chi è antico, argomenti e lingua che arrivano a dire e a dare un senso al sentire di chiunque. E sempre. 



La corda dell'amicizia suona dentro ciascuno e lo fa dal profondo. Quindi la questione attraversa le generazioni, ma per saperne dire così che tutti possano riconoscersi almeno un po', saperne dire senza stereotipi, luoghi comuni, saperne trasmettere sottigliezze e spessori, occorre gente capace. Tallec lo è. Anche solo per come lavora sugli sguardi e i dettagli delle posture di un fungo.
Un po' meno brevemente si possono dire due cose sul modo di raccontare chi siamo, coprendoci di peli non nostri, camminando su zampe non originarie, cambiando i nasi in becchi e proboscidi. Insomma, capita la metafora? 
La questione su Lettura candita è stata affrontata in modo approfondito. 
E rimanderei qui alla lunga lettura lì dei post del 25 marzo del 26 marzo del 27 marzo del 28 marzo e del 29 marzo 2019. E lo hanno fatto due teste, quella di Scoiattolo (!) e quella di formica. A parte la facile immedesimazione di una bolzanina in uno scoiattolo e una romana in una formica, a parte il riferimento colto a uno dei massimi autori viventi, Toon Tellegen, a parte questo lo Scoiattolo e la formica erano davvero grandi amiche. 


E qui arrivano i rimuginii di pancia che sono i seguenti: alcuni amici che pensavamo fossero i migliori ce li perdiamo per strada e non sentiamo dolore quando succede: è così e basta, con buona pace loro e dell'ansioso scoiattolo di Tallec. Forse semplicemente non erano veramente i 'miglior' migliori amici. Con altri amici che non pensavamo fossero i migliori, invece, capita di separarsi e ci mancano tanto tanto... E a me lo Scoiattolo di Bolzano manca tanto perché di libri così bene non so più con chi parlarne. 

Carla

Nessun commento:

Posta un commento