UN LIBRO ADATTO
Le scarpe magiche del mio amico
Percy, Ulf Stark
(trad. Laura Cangemi)
Iperborea 2021
NARRATIVA PER MEDI (dai 9 anni)
"Durante le lezioni era nel
banco di fianco al mio. Teneva sempre il naso schiacciato contro il
vetro della finestra e guardava le nuvole che passavano in cielo,
libere di non andare a scuola. Oppure fissava la grande quercia su
cui era proibito arrampicarsi a ricreazione. Ogni tanto tendeva la
mano dalla mia parte, senza neanche girare la testa, e io gli mettevo
nel palmo un frollino, un dolcetto al cocco o un biscotto alle
mandorle presi dalle provviste che tenevo in un sacchettino sotto il
banco. Mentre mangiava gli fissavo la nuca coi capelli tagliati a
spazzola.
I dolci della mia mamma gli
piacevano molto."
In classe, nel banco accanto a quello
di Ulf, quest'anno è arrivato Percy. Lui è diverso dagli altri
amici di Ulf: sa fare a botte, è forte e un po' prepotente, ama il
rischio e non ha quasi mai paura, è molto atletico e a ginnastica si
dimostra un vero drago. Sa baciare. Sa sputare. E sa anche ricamare.
Molto bene.
Insomma sembra avere tutte quelle doti
che Ulf sa di non possedere. Lui che come sempre è vessato dal
fratello maggiore, Janne. Lui che, un po' troppo cicciottello, è un
disastro in qualsiasi attività fisica. Lui che spesso è lo zimbello
di altri compagni proprio per la sua proverbiale goffaggine. Lui che,
timido e insicuro, non ha il coraggio di dire a Marianne che è cotto
di lei. Lui che è il bambino ideale di ogni genitore - il cocco di
casa: calmo, assennato, giudizioso. Il bambino che certe cose non le
farebbe mai...
Eppure. Come tutti, anche Ulf ha un suo
lato oscuro. Talmente oscuro che lui stesso fino a ieri non sapeva di
possederlo.
Eppure. Con l'arrivo di Percy, con
questo suo fascino da 'duro', Ulf realizza che anche a lui piacerebbe
essere così; intravede qualche possibilità di diventare uno tosto,
proprio come Percy (magari con nei piedi un paio di scarpe vecchie
luride).
Proprio perché tra loro sideralmente
diversi, i due inevitabilmente si attraggono. Per ragioni molto
diverse: Ulf vorrebbe tanto le scarpe fetenti e distrutte che Percy
porta ai piedi e che lui gli confida avere doti magiche, e Percy,
nuovo in città e con qualche fragilità in famiglia, vede nella
bonomia e devozione che Ulf gli dimostra da subito, un posto caldo in
cui passare del tempo.
Questa è la loro storia, la storia di
una grande amicizia, di un addio all'infanzia: un bravo bambino alle
soglie dell'adolescenza che decide di mettersi in gioco e sfidare se
stesso e un ragazzetto parecchio risoluto e un po' solo, che fa
ottimi affari e bellissimi cuscini ricamati.
Il libro è del 1991. in Italia esce nel 2006, per Feltrinelli.
Ovviamente quella edizione lì, con i disegni di Luciano Mereghetti
(sempre la grande Laura Cangemi alla traduzione) e due gambe secche e
un po' pelose in copertina, non circola più. Tuttavia alcuni
strascichi, ancora nel 2018, si possono cogliere in rete: una
recensione di una signora che si firma Valeria e che conclude le 10
righe di motivi per cui NON leggere il libro di Stark, con
l'affermazione perentoria che il libro andrebbe ritirato.
Per amor di giustizia, ma anche per un
po' di competenza (esperienza?) in questo ambito, diventa non solo
utile, ma anche necessario sostenere da qui, che tutte le motivazioni
che lei adduce come negative, andrebbero invece considerate come
ragioni forti per leggerlo, farlo leggere e diffonderlo nell'aria con
gli altoparlanti nei cortili delle scuole.
La questione che solleva la signora che
scrive, ruota intorno all'affermazione che il libro non è adatto né
per gli adolescenti, men che meno per bambini tra gli 8 e 10 anni
(così come suggerisce la quarta di copertina della vecchia edizione
Feltrinelli).
La signora Valeria lo deduce già solo
dal primo capitolo che con grande lealtà si intitola Donne nude,
perché di donne nude effettivamente tratta. Racconta di un gruppo di
inservienti di una casa di riposo, che nella pausa, al di là di un
boschetto, prendono un po' di sole in topless. Ulf e gli amici, dopo
scuola, dopo aver guardato i carri funebri sfilare lucidi verso la
cappella ed essersi compiaciuti di essere vivi, dopo aver fatto
merenda con le consuete girandole alla cannella della mamma di Ulf,
corrono a 'vedere la natura', ovvero si appostano sul tetto di un
capanno degli attrezzi per ammirarla in una delle sue molteplici
espressioni: seni nudi su un prato.
Altrettanto diseducativi sono giudicati
i giochi pericolosi che nel libro si raccontano: uno fra tutti Di
corsa davanti alle macchine: un gioco/prova di coraggio che
ricorda tanto la passeggiata lungo i binari della ferrovia di un
altro gruppo di ragazzini, tutti hanno nel proprio immaginario Stand
by me: racconto e film
epocali su cui generazioni si sono formate.
Ecco. Se per educativo si intende
moraleggiante, didascalico, edificante allora ha ragione lei. Questo
libro non lo è, e tanto meno credo sia stato questo l'intento di Ulf
Stark nello scriverlo. Ma se invece per educativo s'intende capace di
generare pensiero e aprire questioni, capace di essere evocativo e di
muovere emozioni, capace di essere onesto nel trasmettere la
complessità di cui l'umanità è fatta, ed essere capace quindi di
muovere anche corde molto profonde, allora tutto cambia. Insomma se
per educativo si intende capace di essere formativo, ovvero
importante per la crescita, lo sviluppo e la maturazione di una
persona, allora sì che il libro di Ulf Stark è un libro adatto.
Carla
Noterella al margine. Di Ulf Stark
penso ogni bene possibile. Lo considero un gigante della letteratura
e mi pare di aver cercato di argomentare la mia posizione,
nell'apprezzamento di libri come: Sai fischiare, Johanna?, Il bambino dei baci, Il bambino Mannaro, Tuono, Il bambino detective, La grande fuga, Piccolo libro sull'amore, Animali che nessuno ha visto tranne noi, Ulf il bambino grintoso.
Quindi non posso che gioire alla
notizia che il libro non solo non è stato 'ritirato', ma addirittura
ripubblicato in una veste rinnovata, con dietro un sapiente editore
che, speriamo, prosegua nella saga dedicata a Percy, l'amico di Ulf.
Con buona pace della signora Valeria.
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