sabato 30 dicembre 2023

ECCEZION FATTA!

  I NOSTRI FUOCHI D'ARTIFICIO 

CHE SPARIAMO NELL'ETERE 
PER FARE LUCE
PER FARE RUMORE 
PER FARE MERAVIGLIA 
 
Il meglio di... un anno di libri, un anno di ragionamenti,   
un anno di recensioni su Lettura candita 
Per ogni libro, il nostro perché
(BUM!) 


Gennaio 2023


Tutti i cari animaletti, Ulf Nilsson, Eva Eriksson (trad. Laura Cangemi) 

perché

"Illuso e miope è quell'adulto che pensa di nascondere il più a lungo possibile un fatto di così capitale importanza agli occhi del proprio bambino. Facendolo, produce in quella piccola testa una visione distorta di come va la vita. E quando poi la morte, inevitabile, si presenta quello stesso bambino sarà sguarnito, debole e senza strumenti per superare il dolore. 
E allora ben venga Ester e il suo amico, ben venga anche Putte che come utensili ha solo gli occhi per piangere, perché lui di cosa significa morire non ne sa niente, ma al contrario conosce bene il dolore dell'ineluttabile: quell'insormontabile 'per sempre', quello sì che lo fa disperare. 
Ben vengano tutti gli aspetti più formali della questione: dal tipo di bara, alla localizzazione della fossa, dalle lacrime alle parole di addio in rima, dall'arredo della tomba con fiori e cartigli ai battesimi prima delle sepolture per finire con la scelta dei diversi materiali per le singole croci. "




perché

"Gli argomenti sono tanti e vanno dalla ricerca di fonti di energia alternative e che quindi non comportino l’emissione di anidride carbonica, al problema della sussistenza di miliardi di esseri umani, con la sperimentazione di fonti proteiche diverse: insetti, alghe, funghi; l’utilizzo delle deiezioni animali e umane per la produzione di energia; la progettazione di materiali da costruzione provenienti dal riciclo; le sperimentazioni per ripulire gli oceani dalla micro plastica o per difendere le città costiere dal probabile innalzamento del livello dei mari. Insomma, moltissimi argomenti, che si intrecciano fra loro in una fitta rete di idee e invenzioni che forse in futuro aiuteranno l’umanità a sopravvivere a se stessa."

                                               Febbraio 2023



perché

"Che Moeyaert sia un eccellente scrittore e la Pignatti la sua valente voce italiana per Sinnos, non credo vada ancora dimostrato, ma in Morris, con le sue scarse sessanta pagine, riesce a concentrare così tanto valore che diventa anche difficile ragionarci senza perdersi pezzi importanti lungo la strada. 
Forse la cosa che appare più evidente è la sua capacità di essere elusivo. In qualche modo dimostra di saper usare uno degli strumenti principali dello scrittore, ossia il silenzio. 
Moeyaert tace. Sa tacere quando è il momento giusto per farlo. Per esempio, avvolge nel silenzio le prime 5 pagine. Tace su quel 'è meglio così' e lascia a chi legge il compito di annodare i fili."




perché

"In questo romanzo, che consiglierei a lettrici e lettori dai dodici anni in poi, si intravedono moltissime tematiche: dal rapporto fra le generazioni, alle difficoltà della crescita, alla scoperta della propria identità sessuale. Un romanzo denso che in nessun momento scade nel didascalico, al contrario riveste i personaggi con uno sguardo ironico e affettuoso nello stesso tempo, osservando gli ingenui tentativi dei più giovani con la stessa partecipazione con cui descrive la malinconia dei vecchi."

Marzo 2023


Come dinosauri dopo l'asteroide, Gayle Forman (trad. Alice Casarini) 

perché

"E così al valore di una storia costruita su un grande silenzio che prende una china verso una inevitabile collisione, se ne aggiungono altri: primo fra tutti appunto la capacità dimostrata nel dare crescente spessore e complessità ai diversi personaggi, ottenuto con un sapiente e parco dosaggio di informazioni. Ma ancora, a mettere sul piatto un buon numero di questioni e di saperle intrecciare senza mai cadere nell'ovvio o nella didascalia. 
L'amore, la solitudine, le dipendenze, la disabilità, il lavoro di squadra, l'amicizia, la ricerca di sé, i libri, la musica, le seconde possibilità, l'abbandono, la morte, la paura, i problemi finanziari, la passione, l'ottimismo e la sfiducia. Non è poca roba. 
E tutto questo, per sapiente costruzione narrativa, trova un suo preciso posto."


perché

"Syberia’, come dicevo all’inizio, è un romanzo complesso, che utilizza almeno due registri: quello del romanzo di avventura, rimandando a London, a Krakauer, a Conrad, dipingendo con infiniti accurati dettagli la meraviglia e l’orrore di una natura incontaminata e ostile; e quello del romanzo di formazione, del viaggio inteso come trasformazione, se non trasfigurazione, una ricerca del vero sé allontanandosi dal mondo." 


Aprile 2023


Il giorno in cui la talpa (quasi) vinse la lotteria
Kurt Bracharz, Tatjana Hauptmann (trad. Valentina Freschi) 

perché

"Dunque, le piccole comunità boschive. Credo che la bellezza possa nascondersi lì, in quella piccola e semplice società animale che d'incanto diventa, tra zampe e pellicce, riflesso brillante di una società ben più grande e complessa. Complice anche il sapiente pennino di Hauptmann che con Brachartz condivide più di un intento, su tutti l'ironia puntiforme e lieve che si concede qui e lì, ma anche il piacere di uscirsene dalle cornici e da certe convenzioni. Il meccanismo è rodato e funziona: piccoli animali del bosco che hanno le loro tane arredate come casette, che hanno abitudini europee nel prendere un tè assieme, che hanno un servizio postale lento ma efficiente, che procedono con contratti e verbali in fatto di transazioni commerciali, che credono di curare la loro salute con un sistema di welfare celere e affidabile, che sconfiggono la congenita miopia con occhiali, che scrivono e firmano atti importanti con penne stilografiche di pregio, che si divertono e sperano nel futuro con le lotterie, che mangiano gomme americane e che usano principalmente il trasporto su gomma. 
Ecco fatto: ci siamo dentro con tutte le scarpe, dentro scenari del genere."


perché

"Letture e mondi immaginari ad esse collegati, quanto possono essere importanti nella crescita di un ragazzo, o di una ragazza, e quanto condividerle crei una comunità che si riconosce in un immaginario; e quanto è importante portarsi questo bagaglio nella vita e potervi ritornare, magari cambiati, quando se ne sente la necessità (…) "

Maggio 2023


Da grande sarò una foca, Nikolaus Heidelbach (trad. Valentina Vignoli) 

perché

"E qui si apre uno dei tanti scenari scomodi, quegli stessi scenari scomodi che Heidelbach cerca con determinazione e costanza con l'obiettivo di metterli dentro un libro illustrato per farli arrivare a chi di dovere. 
Credo di non allontanarmi troppo dal vero se penso che il buon Heidelbach lo faccia in modo programmatico, con l'intento di voler raccontare la verità, di voler raccontare la complessità dell'infanzia per quella che è e quindi scompaginare certe sicurezze, che appartengono al mondo degli adulti e che gli adulti si danno un gran daffare a inculcare nella testa dei bambini. 
Una di queste - peraltro distante da quella che è l'esperienza del reale che molti bambini possono aver sperimentato - è quella che mamma non ti lascerà mai. Affermazione che già di per sé crea un bel po' di guai. 
La seconda, da questa derivante, ha a che fare con la lontananza che non è di per sé - ad eccezione del territorio italiano - un sinonimo di disinteresse o mancanza d'affetto verso chi si lascia. 
Non a caso, Heidelbach dice la sua al riguardo, senza spendere neanche una parola, ma disegnando una scena che in questo senso è inequivoca. Ma forse per un adulto, non abbastanza rassicurante. 
Arriva con chiarezza addirittura a libro chiuso."



perché

"è a suo modo un romanzo esemplare nel saper trattare con delicatezza un tema tanto drammatico e spesso stigmatizzato nella letteratura per ragazzi. I personaggi sono destinati a restare nel cuore di lettrici e lettori proprio per la loro fragilità, incoerenza, rabbia. Nello stesso tempo si parla di morte senza eufemismi, senza inganni consolatori, parlando del dolore e del lutto per quello che sono realmente."

Giugno 2023


perché

"Almeno tre sono le questioni che questo libro norvegese, tradotto ovunque e pluripremiato anche con il Deutscher Jugendliteraturpreis nel 2021, mette nero su bianco. 
La prima, decisamente la meno scontata e la più felice anche in senso letterario, è il grande 'progetto' di questi due ragazzini che non vanno in vacanza. 
Pieni di bellezza e tenerezza gli esiti cui porta. 
La seconda, non esattamente una novità nella letteratura rivolta ai più giovani, ruota intorno a una questione centrale: la pressione che ogni persona avverte su di sé da parte del prossimo. In questo caso appare declinata in un contesto in cui ragazzi e ragazze dodicenni, più o meno consapevolmente, la esercitano e la subiscono giorno dopo giorno. Soprattutto tra i banchi di scuola. Va da sé che la storia metta davanti ai lettori la grande domanda: qual è il prezzo che si è disposti a pagare per essere accettati dagli altri? "




perché

"un interessante approccio al libro di divulgazione, dove si affiancano contenuti prettamente scientifici a suggestioni narrative o artistiche, quasi a suggerire la complessità dell’oggetto indagato, al di là del più stretto tecnicismo. Si tratta di un esperimento interessante che allarga anche il bacino dei potenziali lettori e lettrici: non solo ragazzi appassionati di mare, non solo estimatori di libri illustrati. Lettrici e lettori, in base alle proprie propensioni e competenze, potranno trarre informazioni e suggestioni fra loro connesse; possono essere, come dicevo, ragazze e ragazzi, ma anche adulti, che apprezzino in particolare i libri ben fatti, ben pensati e ben costruiti."

[continua]



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