Ultimo arrivato in casa Cocai Books, Fuori luogo rappresenta una nuova tappa di un cammino intrapreso dai due autori Valentina Gottardi e Maciej Michno (fondatori anche della casa editrice) e costituito da una di una serie di cinque albi divulgativi.
Gli aspetti della natura presi in considerazione in tutti e cinque i titoli sono quelli più semplici e, in Fuori luogo in particolare, si racconta di quella parte di flora e fauna che abita le nostre città, ma della quale non abbiamo sufficiente consapevolezza. Porzioni piccole di vita, animale e vegetale, che in vario modo e con esiti differenti, cercano di ritagliarsi uno spazio e di aggiudicarsi del cibo in un contesto che non ha tenuto conto della loro presenza se non in misura marginale e spesso soltanto quando costituisce un problema.
“Fuori luogo” è un’espressione che in italiano ha un’accezione soprattutto negativa, in una conversazione è per esempio un intervento dai toni e dai contenuti non in linea con il resto. Fuori luogo è anche letteralmente qualcosa che non si trova nello spazio circoscritto.
Il sottotitolo del libro recita: Gli altri abitanti delle città. Ecco quel fuori e quel altri indicano la direzione verso cui lo sguardo viene condotto, alla ricerca cioè di quello che è meno evidente, dei margini, degli interstizi, delle pieghe. Lo spazio cioè non è solo quello che possiamo ripercorrere per intero da lontano, ma è anche quello che si scorge se accettiamo per esempio di abbassarci fino a terra, a osservare le crepe del suolo e le fessure tra i mattoni. E che non esclude possibili incontri imprevisti.
Il libro si divide in 15 capitoli corrispondenti ognuno a una doppia pagina. Il titolo assegnato si riferisce al luogo o a un gruppo di specie animali. Fanno eccezione due sezioni, contraddistinte dalla pagina di colore fucsia, che suggeriscono una serie di misure da adottare per rendere alcuni ambienti comuni più accoglienti per gli animali.
Pagina dopo pagina, luoghi diversi vengono esplorati partendo proprio dalla casa (in ogni sua parte), per poi allontanarsi progressivamente e considerarne altri come i garage, le soffitte, i viali e gli edifici antichi. Costruzioni tutte differenti, ognuna con caratteristiche proprie che le diverse specie di insetti e animali hanno evidentemente esplorato e poi scelto.
Si arriva poi a esplorare quelle porzioni di natura che l’uomo ha addomesticato e introdotto negli ambienti urbani, ossia i parchi pubblici. A confronto con gli stessi boschi di città, qui la natura appare “ordinata e pulita” e perciò inospitale per gli animali. Come nel precedente albo Caduto, si menzionano quelle situazioni che la logica umana non può che giudicare negativamente e che invece la natura gestisce come occasione di ulteriore risorsa. Per esempio, le foglie cadute dall’albero, prontamente raccolte in un parco, in un bosco sono riparo per molti piccoli roditori e luogo in cui proliferare per tanti insetti. Senza considerare il fatto che quelle foglie, una volta decomposte (ad opera di organismi che in questo modo riescono a sopravvivere) diventano nutrimento prezioso per il terreno.
Le immagini alternano stili diversi: al carattere pittorico e realistico di alcune (riservate per lo più ad animali e piante), si affiancano quelle realizzate con stile geometrico e fortemente grafico. La scelta in alcuni casi sembra giustificata dalla necessità di rimarcare la differenza di sostanza e di forma che i due mondi conviventi contengono; tuttavia la schematizzazione non è così netta e rigorosa, e sorge quindi il sospetto, diciamo, che la ragione di questa commistione sia di natura propriamente stilistica, che alla base ci sia piuttosto il gusto per la sperimentazione di nuovi accostamenti.
Nelle ultime pagine del libro troviamo un glossario (presente, ad onore del vero, in molti altri libri divulgativi) e una bibliografia, consultabile inquadrando un QR code. E questa mi sembra cosa degnissima di considerazione, perché denota rispetto per l’intelligenza del giovane lettore e perché costituisce ulteriore riprova del rigore scientifico dei contenuti.
La scommessa di questo libro e di tutta la collana è quella di reputare degno di approfondimento quello che riteniamo già conosciuto e il più delle volte inutile, se non detestabile.
Questa scelta di campo comporta poi un ulteriore passaggio, di natura come dire “ideologica”: considerare ciò che si ostina a vivere, nonostante e in aperta opposizione all’apparente efficienza e perfezione inseguita dall’uomo, significa educare ad uno sguardo sghembo e soprattutto ammetterlo nel novero delle competenze auspicabili.
Il contributo più significativo delle pubblicazioni di Cocai editore e di molti altri editori che non per vocazione iniziale hanno deciso di dedicarsi anche alle pubblicazioni scientifiche per ragazzi, è proprio nella scelta allargata degli argomenti, affrontati con un taglio narrativo originale. Se alla tradizione divulgativa per bambini e ragazzi appartengono libri per animali, piante e spazio, in quella attuale si affiancano a quei soggetti altri che hanno l’esplicito intento di problematizzarli, scoprendo il fianco a possibili contestazioni di quel sapere ritenuto granitico e indiscutibile.
Certamente figli di un “movimento” che riguarda anche altri settori dell’editoria, questi riservati ai ragazzi hanno dimostrato forse uno spirito di iniziativa più spiccato e ci auguriamo che contribuiscano anche a una valutazione diversa del libro per ragazzi da parte di molti adulti.
Libro consigliato alle bambine e bambini a partire dagli 8 anni.
Teodosia
Fuori luogo di Valentina Gottardi e Maciej Michno, supervisione scientifica di Dario Miserocchi,
Cocai books, 2025