I NOSTRI FUOCHI D'ARTIFICIO
CHE SPARIAMO NELL'ETERE
PER FARE LUCE
PER FARE RUMORE
PER FARE MERAVIGLIA
Il meglio di...
un anno di libri, un anno di ragionamenti,
un anno di recensioni su Lettura candita.
Per ogni libro, il nostro perché
(BUM!)
(BUM!)
Gennaio 2020
ogni pagina è come un’istantanea, un
frammento di vita, colto nell’intimità delle case, dove ci si
incontra, si prepara la cena, si riposa o si fa festa.
Lo sguardo
della piccola protagonista è uno sguardo curioso, che vede in questi
sprazzi di vite altrui l’annuncio del suo arrivo a casa, dove un
papà affettuoso l’accompagnerà verso il mondo dei sogni.
‘La strada verso casa’ è un albo
delicatissimo e intenso nel raccontare qualcosa di impalpabile come
un’atmosfera, uno stato d’animo, realizzato con tecnica raffinata
e infinita poesia.
il
garbo, la gentilezza, il rispetto reciproco tra gli interlocutori,
nonostante i punti di vista differenti, già solo questo potrebbe
bastare per considerare questo libro un oggetto di interesse.
Ma
c'è di più: capitolo dopo capitolo, Béatrice Rodriguez cesella nel
testo mai scontate domande di senso e apre con leggerezza a
possibili e inaspettate risposte. Ed è proprio da queste aperture
che si possono spiccare bei salti e fare bei voletti.
Febbraio 2020
perché
tra le tante proposte editoriali che
cercano di raccontare il mondo giovanile, l’ultimo romanzo di
Gabriele Clima, ‘Black Boys’, pubblicato da Feltrinelli, credo
abbia più di un motivo per essere segnalato.
Com’era già avvenuto con ‘La stanza del lupo’, si ha a che fare con la materia incandescente del disagio giovanile,
comunque lo si voglia definire, riuscendo a evitare i rischi delle
storie ‘a tema’, spesso intrise di retorica.
Se è interessante l’intento, va
detto che anche questa volta l’autore riesce nella difficile
impresa di tenersi alla larga dai facili moralismi e dagli happy end
scontati. perché
la caratteristica dei disegni di Marsol,
siano essi fatti per le tavole di un libro, per manifesti
pubblicitari, per oggetti o per animazioni, è quella di restare
dentro lo sguardo. È plausibile che questa caratteristica gli derivi
dalla sua formazione nel campo pubblicitario, ma poco importa: Marsol
buca lo schermo. Sempre.
[...] Su un disegno apparentemente
semplificato Marsol riesce a mettere a fuoco una tale mole di
dettagli, la maggioranza dei quali portatori di grande ironia, che è
impossibile per l'occhio non mettersi in cerca.
E per ciascuno di
loro è rintracciabile un nesso forte con la storia in sé.
Marzo 2020
si entra molto nel dettaglio e le
informazioni, per quanto chiare, sono di una certa complessità.
Richiedono quindi un lettore e una lettrice quanto meno delle scuole
medie. Sicuramente, la scorrevolezza del testo, l’uso di un
linguaggio discorsivo, con una traccia narrativa, aiutano a rendere
poco accademico il discorso, senza però perdere in precisione. E’
un esperimento interessante che appartiene al filone sempre più
interessante di una divulgazione non più ‘infantile’, ovvero
basata sulla semplificazione, rivolta a ragazze e ragazzi di oggi
che hanno a disposizione un mare di informazioni, magari mal
assortite.
probabilmente
dipende dal fatto che l'uovo più di qualsiasi altra forma in natura
rappresenta la perfezione (ben più del noto cerchio, da cui di solito non nasce nulla), ma è un fatto
incontrovertibile che in questo libro non ci sia nulla che non sia al
posto giusto.
Come in un uovo ben
fatto.Non suona azzardato dire che anche lui, come l'uovo, ha una sua armonia interna, un suo equilibrio delle parti che lo rende perfetto allo sguardo.
A partire dalla
copertina che è un capolavoro di purezza e nello stesso tempo un
avviso nei confronti di chi aprirà il libro, per quanto riguarda la
particolarissima tecnica che contraddistingue i libri migliori della
Teckentrup.
Aprile 2020
perché
l’originalità sta nel aver applicato
un format di grande successo di questo stesso editore francese, in
italiano sempre tradotto da Gallucci con il nome di collana ‘Scorri
e gioca’: una cartotecnica efficace, che fa funzionare le
animazioni anche nelle mani dei più piccoli, al servizio di
illustrazioni molto chiare, dai colori vivaci e che raccontano
oggetti della vita quotidiana, gli animali, le stagioni e così
discorrendo. Se guardiamo ai titoli della nuova collana, ‘I colori’
e ‘Le forme’ viene da pensare alla solita , ma proprio solita,
rassegna di cerchi e quadrati per spingersi, per i più audaci, fino
ai rombi.
Invece la trovata geniale sta nel
piegare riproduzioni di opere d’arte di artisti moderni
all’illustrazione, appunto, di forme e colori.
perché
si riconferma la grande capacità che la Adbåge dimostra nel raccontare come funziona il pensiero nella mente dei quattrenni.
Senza ritocchi da 'adulta', racconta i bambini per quello che sono spesso, ovvero imperfetti. Opportunisti, in questo caso.
La prima cosa che salta all'occhio è il racconto di una infanzia, letto attraverso la relazione reciproca tra questo bambinetto (o bambinetta) e sua madre, di fatto quasi l'unica adulta della storia. [...] Seconda cosa degna di nota è la capacità di raccontare il quotidiano per quello che è. Senza veli. Ancora una volta a partire dal mondo dei bambini che si annoiano stravaccati in mille posizioni differenti, sulla poltrona di casa, in attesa che gli adulti siano pronti (come si differenzia la percezione del tempo tra piccoli e grandi...); che guardano con ammirazione e invidia un adulto che scrive, che si sbrodolano a una festa, che si siedono con le gambe a rana, che lasciano le scarpe in giro.
Senza ritocchi da 'adulta', racconta i bambini per quello che sono spesso, ovvero imperfetti. Opportunisti, in questo caso.
La prima cosa che salta all'occhio è il racconto di una infanzia, letto attraverso la relazione reciproca tra questo bambinetto (o bambinetta) e sua madre, di fatto quasi l'unica adulta della storia. [...] Seconda cosa degna di nota è la capacità di raccontare il quotidiano per quello che è. Senza veli. Ancora una volta a partire dal mondo dei bambini che si annoiano stravaccati in mille posizioni differenti, sulla poltrona di casa, in attesa che gli adulti siano pronti (come si differenzia la percezione del tempo tra piccoli e grandi...); che guardano con ammirazione e invidia un adulto che scrive, che si sbrodolano a una festa, che si siedono con le gambe a rana, che lasciano le scarpe in giro.
Maggio 2020
perché
con grande onestà, Marc ter Horst
mette in luce i diversi punti di vista, le obiezioni, spesso di
natura economica e politica, alle teorie sul riscaldamento globale; e
mette in luce anche il grande bivio che ci aspetta: attrezzarsi ad
affrontare i cambiamenti climatici, con il loro portato più o meno
catastrofico, o cercare di attaccare le cause di questi processi? Il
primo atteggiamento è sostanzialmente tecnologico e cerca di trovare
soluzioni pragmatiche, per esempio al moltiplicarsi di eventi
meteorologici intensi; l’altro approccio è politico, ma
soprattutto culturale, perché mette in discussione il modello di
sviluppo oggi dominante.
perché
va detto che il fatto che
questa sia una storia sostanzialmente vera, molto ben raccontata nei
toni da Ivan Cenzi, dà una mano di lucentezza, di vivezza che non
può essere ignorata.
Le storie vere ci
colpiscono. È così e basta.
Ma qui c'è anche molto
altro.
C'è una lezione sul senso profondo dello sguardo.
Tra i possibili fattori che concorrono a tenere viva l'attenzione di una persona, catturarne lo sguardo appunto, ce ne sono tre che qui sono molto presenti: il perturbante, l'insolito, l'ambiguo.
C'è una lezione sul senso profondo dello sguardo.
Tra i possibili fattori che concorrono a tenere viva l'attenzione di una persona, catturarne lo sguardo appunto, ce ne sono tre che qui sono molto presenti: il perturbante, l'insolito, l'ambiguo.
Giugno 2020
‘Plasticus maritimus’ è dunque un
bel libro di divulgazione, dedicato a un argomento di grande
attualità, ma si segnala anche per altri aspetti: il rigore dei
contenuti scientifici, sottoposti a più revisioni, la semplicità e
la precisione del testo, anche quando si affrontano temi più
squisitamente scientifici; la bella impaginazione, fondata sulle
illustrazioni coloratissime di Bernardo Carvalho, che accompagnano il
testo in ogni pagina, prendendosi un piccolo riquadro o la pagina
intera.
perché
La grande fuga, pubblicato postumo, ha il tono del regalo prima di andarsene.
Un regalo che, proprio perché così
importante, ha meritato una confezione d'eccezione: le illustrazioni
di Kitty Crowther.
Stark e Crowther sono in perfetta
sintonia, come pane e burro.
E lo sono perché, nel fare libri, condividono un bel po' di cose.
Almeno sei in elenco, senza parole di commento. [...]
La prima è la capacità di andare in
profondità con estrema leggerezza.
La seconda è la serenità, tutta
nordica, nei confronti della morte.
La terza è l'esattezza, figlia di una
grande coerenza nella costruzione narrativa e nella definizione dei
personaggi.
La quarta è la spiritualità, laica,
secondo cui tutto può avere un'anima.
La quinta, connessa alla precedente e
anche questa con solide radici nordiche, è la capacità di raccontare la meraviglia.
La sesta è lo sguardo nei
confronti dell'infanzia.
[continua]
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