giovedì 31 maggio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


SUI TETTI DI ROMA
 
ANGELO, David Macaulay
Donzelli, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)


"'E questo cos'è?'. Si avvicinò per vedere meglio. Era piccola e respirava appena. ?Cosa ci fai qui?' Provò a toccarla con il manico della scopa. ?Non puoi stare lì. Ci devo lavorare io'. Lei non si mosse e lui lavorò girandole intorno."

La piccola femmina di colombo è capitata nelle mani del più acerrimo dei suoi detrattori: un restauratore di monumenti. La maggioranza dei restauratori odia i piccioni. Il perché è presto detto: loro passano la più parte del tempo a grattar via dai marmi e dai travertini il guano di questo uccelli e credo che non sia proprio cosa piacevolissima. Questo ve lo posso garantire perché io sono amica di un restauratore che da anni sta rimuginando una ricetta di pappone per colombi che li annienti, ne cancelli la specie dalla faccia della terra. Ma finora non ci è ancora riuscito.


Angelo, il protagonista umano di questa piccola storia, non ama i piccioni neanche lui. Però questa femmina ferita, da lui stesso battezzata Silvia, non può fare a meno di portarsela a casa e curarla, perché prima di essere un bravo restauratore, lui è una brava persona.
Una volta guarita, i due diventano inseparabili. Angelo è sempre più affaticato e la picciona lo incita tubando e passeggiando con lui sui ponteggi. Alla fine dei lavori, a due anni di distanza, la picciona si è guadagnata un nascondiglio segreto nelle chiesa che Angelo ha appena restaurato.
Il suo bisogno di metterla al sicuro forse è dettato dal fatto che lui intuisce che la sua vita è alla fine. E così è.
Dopo un bel po' di anni, ad un nuovo restauro, la chiesa viene ripulita e viene scoperto il nido di un piccione, fatto tutto in muratura. Ed è ancora là.

Anche a me i piccioni non piacciono tanto. Quando vengono -abusivi- a becchettare le briciole che sul davanzale lascio per i passerotti, do loro degli urlacci e dei gran colpi sul vetro per allontanarli.
Eppure questa storia, così piena di piccioni, mi è piaciuta. Mi piace il tono autentico, mai retorico. Mi piace che si parli di qualcuno e di qualcosa di cui si legge raramente: un vecchio signore appassionato del suo lavoro e con sufficiente spazio nel cuore per salvare un animale in pericolo.
Mi piacciono i disegni di Macaulay. Mi piace la Roma che ci illustra con i toni del rosa e colori sfumati di molte facciate, il cotto dei tetti e le cupole che mi pare di poter riconoscere come quella di sant'Andrea della Valle e di san Carlo ai Catinari.
Quelle cupole che noi romani non vediamo neanche più, camminandoci sempre in mezzo, ma che in questo bell'albo riaccendono su di loro la meritata attenzione.



Carla

Questo post lo vorrei dedicare a quell'intrepido uccellino che oggi mi ha fatto a lungo trepidare per la sua triste sorte e mi ha fatto fare tardi al lavoro perché 'intrappolato' tra la mia tavola da stiro, la caldaia e un rottame di mobiletto di plastica da esterno, non trovava sufficiente spazio per organizzarsi una rampa adeguata di decollo.


mercoledì 30 maggio 2012

FAMMI UNA DOMANDA!


SCIENZA A GOGÒ 



Solitamente i libri di divulgazione che trattano argomenti ‘difficili’, come i principi di fisica e di chimica, sono rivolti a ragazzini che già hanno sviluppato una seria propensione per le domande astruse e qualche strumento di interpretazione già formato. Editoriale Scienza, sempre all’avanguardia in questo settore, propone invece due pop up per i bambini un po’ più piccoli, diciamo dai sette anni: si tratta di Senti che forza! Spassoso pop up sulla fisica, di Tom Adams e Thomas Flintham, tradotto dalla britannica casa editrice Templar, e Esperimenti pop up in cucina di Agostino Traini. Nel primo, alcuni principi di fisica, dalla gravità alla trasmissione del suono o della luce sono spiegati con immediatezza grazie alla grafica divertente e chiara e alla presenza di pop up, linguette e altro che consente al giovane scienziato di divertirsi imparando. 


Nel secondo, fisica e chimica entrano in cucina, dove si sperimentano proprietà di diversi materiali, galleggiamento e altre amenità, spiegati con chiarezza e illustrate dai pop up. Mamme preparatevi all’invasione della cucina e allo sciupio di uova e cucchiaiate di sale, ma soprattutto alle imbarazzanti domande dei vostri figli (consiglio un veloce recupero delle nozioni liceali, atto ad evitare figuracce).
Per finire, un libro dello stesso editore e rivolto a ragazzi un po’ più grandi, dai nove dieci anni ed uscito qualche mese fa. Si tratta di Storia dell’immondizia. Dagli avanzi di mammut alla plastica riciclabile di Mirco Maselli. L’argomento sembra strano e piuttosto marginale, ma la gestione dei rifiuti è stata sempre un problema per le comunità umane e dalle diverse soluzioni inventate possiamo anche trarre interessanti indicazioni sulle civiltà che le hanno prodotte: dalle città medievali, spesso prive di sistema fognario, alle usanze poco urbane di svuotare i vasi da notte fuori dalle finestre, ai problemi contemporanei di collocazione di montagne di rifiuti, per finire con le persone che rovistando fra i medesimi riescono a trarre di che campare.
Insomma, c’è di che pensare, ridendoci su, ma non troppo.


Eleonora

Senti che forza! Spassoso pop up sulla fisica”, T. Adams e T. Flintham, Editoriale Scienza 2012
Esperimenti in cucina”, A. Traini, Editoriale Scienza 2012
Storia dell’immondizia. Dagli avanzi di mammut alla plastica riciclabile.”, M. Maselli, Editoriale Scienza 2012

lunedì 28 maggio 2012

ECCEZION FATTA

ovvero tutto quello che libro non è ma ci ronza intorno...

ULTIMI RITOCCHI e CI SIAMO! 


Domani inaugura a Roma la terza edizione di 

TU. La tribù dei lettori

Come ogni anno molte e interessantissime attività intorno alla lettura con bambini e ragazzi. Quest'anno in uno scenario strepitoso: il MAXXI. 
I grandi tepee che gli anni scorsi lasciavano i bambini senza fiato per la loro grandezza, quest'anno davanti al grande corpo aggettante di Zaha Hadid sembrano addirittura minuscoli

NIENTE PAURA! 

Noi che nei tepee saremo per leggere, creare, giocare, ragionare  sapremo essere ENORMI!!!


VI ASPETTIAMO

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantareI


AL DI QUA E AL DI LA' DEL VETRO

COSE CHE NON VEDO DALLA MIA FINESTRA, Giovanna Zoboli, Guido Scarabottolo
Topipittori, 2012

ILLUSTRATO PER GRANDI (dagli 11 anni)


Le cose non sempre sono come noi le vediamo.
Più volte bravi illustratori, bravi autori e bravi editori si applicano con grande impegno e spesso anche con grande rischio al fine di dimostrare ai più piccoli che il mondo è fatto a strati: sotto una cosa ce n'è sempre un'altra che si nasconde, e sotto questa nascosta, forse se ne trova un'altra ancora, sempre più profonda.
Quegli stessi bravi illustratori, bravi autori e bravi editori al loro pubblico di persone in crescita sembrano suggerire che nella vita si può anche galleggiare spensieratamente tutto il tempo in suerficie (a parte il mal di mare), ma che altrettanta bellezza si nasconde sotto il pelo dell'acqua. Occorre tuffarsi ed esplorare. Occorre immaginare, poi pensare e ragionare.
Ed è soprattutto per questa ragione che, quando siamo intorno a un libro, invito ragazzi e bambini ad andare a vedere cosa quel libro nasconda. Se ritornano 'a galla' senza nulla nelle mani vuol dire che quel libro non valeva niente. Raramente si sbaglia.


Cose che non vedo dalla mia finestra fa proprio questo: al di là del vetro (un'altra superficie trasparente come il mio mare) vede le cose che non si vedono. Assurdo, ma assolutamente vero.

Le cose che non si vedono da una finestra appartengono almeno a tre grandi categorie.
Le cose che nessuno nota.
Le cose che non sono lì (di questa categoria fanno parte anche le cose che non ci sono più perché hanno finito di essere, o perché le hanno portate via, o sono perse o fuggite)
Le cose immaginate.


Se guardassimo tutti da un'unica finestra tutto sarebbe più facile, ma per fortuna ognuno ha un suo proprio punto di osservazione.
Giovanna Zoboli guarda dalla sua, personalissima ed unica finestra (il titolo parla chiaro). Nel farlo, attinge al suo mondo interiore che condivide con noi, nel percorso del libro. Con lo sguardo, va cercando e scrutando in quel profondissimo mondo personale che ognuno dovrebbe possedere per sé.

L'esercizio che il libro suggerisce a ogni lettore attento è proprio questo: raccontare attraverso questa chiave di lettura ciò che non è visibile fuori e dentro di noi. Per farlo occorre saper guardare al di là e al di qua del vetro della finestra.
Trovare un nostro punto di osservazione personale (in questo libro, anche Sacarabottolo ha il suo, notato?) e 'vedere' cose che non si vedono, che ci mancano, che non notiamo, cose che immaginiamo perché non esistono, che vorremmo ricordare, che desideriamo.
Alcune cose che vedremo saranno comuni anche ad altri, e saranno riconosciute e condivise, altre saranno solo nostre e gli altri potranno solo intuirle e sognarci sopra. Ed è bello che sia così.

Carla


Così nasce questo catalogo poetico che Giovanna Zoboli ha stilato in uno con Guido Scarabottolo; di nuovo insieme per testo e immagini con l'intento raggiunto di creare un bell'albo illustrato. Un libro che negli spazi tra immagini e parole è capace di raccontare molto altro.

sabato 26 maggio 2012

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)

MY LIFE AS A BOOK



Il nuovo libro di Janet Tashjian, scrittrice statunitense già conosciuta in Italia per la serie di Larry, pubblicata anni fa da Rizzoli, ha per protagonista Derek, simpatico ragazzino sui dodici anni dedito allo skateboard e alla lettura dei fumetti (Calvin e Hobbes, per l’esattezza); svogliato a scuola, scatenato inventore di scherzi insopportabili, ovviamente nemico giurato dei compiti scolastici, soprattutto se legati ai temutissimi-noiosissimi libri, che l’insegnante continua a proporgli. Con l’arrivo delle vacanze estive, il suo programma è semplice: leggere fumetti, in compagnia del fidatissimo cane Bodi,

combinare scherzi e mangiare montagne di pizza. I suoi piani vengono sconvolti da due eventi: l’iscrizione al campo scuola, in cui sarà costretto a studiare, e la scoperta di un articolo di giornale, di dieci anni prima, in cui si parla dell’annegamento della sua baby sitter. L’estate sarà impegnata a sfuggire ai primi e ad inseguire la verità su questo episodio del suo passato, di cui non sa nulla.


Lo stile è esilarante, i personaggi sono fotografie calzanti di ragazzini che conosciamo molto bene, presi da tutto tranne che dalla lettura, geniale l’affiancamento del testo con le vignette che illustrano alcuni vocaboli, disegnati dal figlio dell’autrice. 
A una prima occhiata sembra scritto sulla falsariga del Diario di una schiappa, per la stringatezza del testo e per la presenza delle vignette. Ma c’è qualcosa in più nella trama, perché ‘indagine sul passato e il disvelamento dell’episodio della morte della sua baby sitter descrivono con grande leggerezza e sensibilità l’ombra che il senso di colpa stende sulla vita delle persone, l’importanza della verità, la possibilità di perdonare.


E, non da ultimo, un ritratto di cane imperdibile; per fortuna, seguiremo altre avventure di Derek e Bodi, in America è già uscito il secondo libro My life as a stuntboy, che ci auguriamo l’editore italiano voglia presto tradurre.

Eleonora

La mia vita è un romanzo”, J. Tashjian con le illustrazioni di J. Tashjian, La Nuova Frontiera 2012 età di lettura consigliata dai 9 anni

venerdì 25 maggio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IL GOOMBLA, ROBA DA GEMELLI 
 
GLI INDIVISIBILI, Jerry Spinelli
Mondadori, 2012

NARRATIVA PER GRANDI (dagli 11 anni)


"Sul treno del ritorno, siamo arrivati con grande sorpresa di tutti. Nella galleria Moffat. La Galleria Moffat è lunga più di dieci chilometri e passa sotto le montagne del Colorado. Personalmente, io sarei stato contento di aspettare che mamma tornasse a casa prima di nascere. Ma Lily, ovviamente, essendo Lily, aveva fretta. Giuro che se mi concentro abbastanza, posso ricordarla dentro nostra madre che mi spinge da dietro."

Jake, il primo a venire fuori con 11 minuti di scarto dalla sorella Lily, così racconta nel diario che a due mani sta scrivendo con lei. Sono gemelli, non solo diversi nelle sembianze ma anche nei gusti, nelle abitudini e nel carattere. A Lily piacciono i trenini, a lui i sassi levigati a lei piace ruttare a lui no. Nonostante questo, sono legati da una sintonia che sembra addirittura paranormale.
Il Goombla, così decidono di chiamarlo, è un flusso che li unisce a grandi distanze e che li fa spesso sentire un'unica cosa. L'esempio più eclatante di Goombla lo sperimentano il giorno del loro compleanno, quando l'uno all'insaputa dell'altra, sonnambuli, si ritrovano alla stazione ferroviaria lungo la stessa banchina. Ed entrambi sentono un forte odore di cetriolini. Per i due è impossibile giocare a nascondino: ognuno sa sempre dove si nasconde l'altro, inutili anche i regali a sorpresa.
Eppure un giorno questa intesa così profonda, viscerale, pare perduta per sempre: Jake si fa nuovi amici e Lily, nonostante i consigli del nonno che la sprona a costruirsi da sé una nuova esistenza, patisce.
Seguendo il motto di famiglia: 'se lo vuoi, costruiscitelo' Lily intraprende un faticoso percorso di 'ricostruzione' per riempire tutti quei vuoti lasciati da Jake che ora ha nuovi amici e nuovi interessi. Al contrario, Jake è tutto intento demolire ciò che incontra sul suo cammino, assecondando il bullo del quartiere e vessando il Bizzambo di turno, laddove il bizzambo è il prototipo della vittima, ovvero un impasto di ingenuità e goffaggine, lontano da ogni ipocrisia e malizia.
Apparentemente ora le vite dei due fratelli corrono come binari, senza punti di contatto tra loro, ma si sa che due rette parallele all'infinito si incontrano...

Con un intreccio ben ideato (solo in alcuni tratti un po' ridondante), questo romanzo, costruito con gli ingredienti cari a Spinelli - il duro mestiere di crescere, le grandi amicizie, vittime e bulli, le famiglie, giovani e vecchi - è un libro che ai ragazzi piacerà. 
Sono infatti belle le storie di grandi amicizie che corrono parallele alla storia di 'crescita' di Jake e Lily, sono belle le figure degli adulti e dalla maggioranza dei ragazzini, sono condivisibili le scelte fatte dai due protagonisti, sono toccanti le letture introspettive fatte dai due rispetto alla loro fratellanza e rispetto agli altri. E l'aspetto che i ragazzi apprezzeranno più di tutte è che ogni cosa, alla fine della storia, si ricompone per creare un'armonia 'cosmica'. Tutto è bene quel che finisce bene.
Un lettore un po' più smaliziato potrà apprezzare questo libro, ma vi riconoscerà una certa ripresa di temi già affrontati, evidentemente veri e propri Leitmotiv per l'autore. Dietro al Bizzambo Ernie si ritrovano molti altri mizzambi passati, primo fra tutti il meraviglioso e indimenticabile Penn Webb di Crash (Mondadori, 1996) vegetariano, non violento, anticonsumista. Dietro al nonno di Lily e Jake si scorgono tutti i meravigliosi nonni o vecchietti di molti libri precedenti, tra i quali ricordo Emilie, bloccata su una sedia a rotelle e lasciata in un ospizio ma con una mente più libera e veloce di una lepre (Guerre in Famiglia, Mondadori 1994).
Ma tant'è. Spinelli è ancora Spinelli, ed è sempre un piacere leggerlo!

Carla

Noterella al margine, copertina da dimenticare...

giovedì 24 maggio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

 
QUANDO IL LIBRO SI FA IN TRE

R&D, Martí Guixé, Inga Knölke
Corraini 2012

ILLUSTRATO PER MEDI (dai 7 anni)




Oggi si definisce un food ex-designer ed effettivamente Guixé ha spesso a che fare con il cibo. Disegnato o fotografato che sia. Questo suo ultimo libro, come spesso accade con i suoi titoli, lascia così tanto spazio all'inventiva personale che quasi quasi ci si perde e da un libro se ne possono fare tre.
Vado a spiegare in che senso.
In R&D, ufficialmente Research and Development, ovvero Ricerca e Sviluppo, già anche il titolo si presta ad una doppia interpretazione. Se nel primo caso abbiamo sciolto l'acronimo, nel secondo lo possiamo leggere tutto di seguito ed otteniamo la parola RED, ovvero rosso. Questa seconda ipotesi condiziona per esempio nel voler dare a questo libro una lettura 'cromatica', innanzi tutto.


Se così fosse, le piccole frecce di colori diversi che indicano porzioni particolari dei soggetti raffigurati alluderebbero al colore con cui si richiede di 'far qualcosa'.
C'è da chiedersi a cosa servano dunque i rettangoli tratteggiati di grigio che sottostanno a coppie più o meno credibili di diversi ortaggi.
Se il libro davvero lo compriamo come RED allora ai bambini gli si può chiedere di colorare secondo freccette un elemento terzo che sia il frutto delle fusione delle forme. In una prospettiva transgenica, pomodoro e carota, se debitamente 'incociati', potrebbero dare vita alla pomota, o al caroro dal sapore agro-dolce, ottimo da gustare nelle serate estive.
Il secondo - o forse già terzo?, uso che se ne può fare è quello più propriamente concernente la forma degli ortaggi, ovvero nello specchio sottostante si può disegnare un terzo oggetto che con quelle forma ha a che fare. Penso che per esempio la silhouette del pomodoro potrebbe accogliere allegramente una faccia, la zucca una nuvola, la radice di zenzero un mostro.
Terza o quarta ipotesi, ma non ultima, presumo: con l'accopiata banana e mandarino si potrebbe inventare e disegnare nello specchio apposito sottostante una meravigliosa ricetta in cui i due ingredienti si fondano per dar vita ad una rinfrescante ma vitaminica pietanza invernale.
Accanto a queste numerose vie di utilizzo di questo geniale -ancora una volta- libro del ex-designer catalano, lo stesso Guixé ne lascia aperte alcune altre e penso a quelle pagine in cui spetta direttamente al lettore trovare un compagno di accoppiata per l'ortaggio o il frutto solitario. Per esempio l'uva o la ciliegia.


Dunque in chiave transgenica, in chiave cromatica o per giastupposizione di forme questo libro è di nuovo un colpo di genio di Guixé.
Già lo avevamo visto con Food book (Corraini, 2009), un libro anche quello rigorrosamente senza parole con il quale, attraverso il gioco, abbiamo fatto ragionare torme di ragazzini.

La grandezza dei suoi libri risiede, a mio avviso, nel fatto che essi si limitano a lanciare nei termini giusti, con vincoli precisi, impulsi di autentica creatività e che tali impulsi possono poi attecchire, svilupparsi e crescere in tuttti i grandi spazi 'vuoti' da riempire che il disegno  lascia. Il vuoto cui alludo non è solo quello del grande bianco della pagina, ma anche il grande spazio mentale lasciato all'immaginazione di ciascuno.
E così per la prima volta sono qui ad incoraggiare la manipolazione 'genetica' ...

Carla

mercoledì 23 maggio 2012

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)

SHIOBAN DOWD



Il mistero del London Eye mi era sfuggito, quando, poco prima di Natale, ha fatto la sua comparsa in libreria. Ma segnalato da diverse parti, è arrivato alla lettura. E’ un giallo, con un enigma, degno di Ellery Queen, da risolvere e un intreccio che deve tenere; e tiene. Racconta di un ragazzino, Ted, che riceve la visita del cugino Salim, in procinto di partire insieme alla madre per l’America. Con la sorella Kat e il cugino decide di fare un giro sul London Eye, la gigantesca ruota panoramica di Londra. Per una serie di fatti, il cugino sale da solo sulla ruota, salvo poi scomparire misteriosamente. Come un classico omicidio in una stanza chiusa, tutte le ipotesi investigative sembrano impossibili, perché non si può certo scappare da una cabina chiusa e in movimento ad altezze impossibili…
Dunque, sarà solo l’acume di Ted, nonostante in pochi gli prestino attenzione, a consentire la soluzione dell’enigma.
Un giallo come un altro? No, perché Ted non è un ragazzino qualsiasi, è forse affetto dalla sindrome di Asperger, ma è anche dislessico (qui forse qualche debolezza nella scrittura s’intravede, ma in fondo non è questo che conta), ha insomma un rapporto con il mondo e gli altri un po’ particolare; non ama il contatto fisico, non sa dire bugie, è fissato con la meteorologia, ascolta, per calmarsi, le previsioni meteo, si agita molto facilmente, salvo dimostrare, poi, grande acume e altrettanto coraggio, pur di salvare il cugino. La scrittura in prima persona permette di immaginare il mondo come possono viverlo dei ragazzini come lui in difficoltà, con le paure irragionevoli, le timidezze, i tic, e, d’altra parte, le capacità intellettive e logiche più sorprendenti.
Insomma una storia avvincente vista e raccontata dal punto di vista di un diversamente abile, definizione ambigua, ma in questo caso assolutamente calzante.
Il mistero del London Eye è in perfetta coerenza con le scelte editoriali di chi l’ha portato in Italia, cioè l’editore Uovonero, il cui programma consta nel pubblicare libri leggibili da tutti, anche bambini con difficoltà cognitive o affetti da dislessia o autismo. Lavoro meritorio e indispensabile quando giustamente si voglia consentire a tutti l’accesso alla lettura.


L’autrice, Siobhan Dowd, inglese di origini irlandesi, si è a lungo impegnata in campagne in difesa dei diritti civili; è morta precocemente e del suo ultimo libro, sarebbe stato il quinto, ha lasciato solamente un abbozzo. Patrick Ness ha compiuto l’impresa di portare a compimento l’opera, pubblicando Sette minuti dopo la mezzanotte. Quanto sia riuscito a compiere le intenzioni narrative della Dowd è difficile dirlo. Il cuore di questo racconto è interessante, così come lo è il ruolo affidato alle illustrazioni di Jim Kay: racconta di un bambino che incontra sul suo cammino una creatura mostruosa, che si presenta inesorabilmente sette minuti dopo la mezzanotte; si tratta, in realtà, dell’olmo secolare vicino a casa, che prende vita per una missione impossibile, aiutarlo ad accettare la morte della madre, ammalata di tumore, e l’ambivalenza dei sentimenti che una lunga agonia scatena in chi è vicino al malato. Tema veramente difficile, che può essere interpretato come una sorta di testamento dell’autrice, come accennavo prima, morta precocemente per un tumore; ma come può essere proposto ai giovani lettori? Tratta di una dimensione umana che per fortuna raramente li tocca e che richiede una grande maturità e una grande sensibilità per essere affrontata. Buona parte della storia, che inizia in fondo come un ‘normale’ libro di paura, esplora il percorso che il ragazzino compie per ammettere di non veder l’ora che il tormento finisca e nello stesso tempo di avere una grande paura di questa fine. Con l’ammissione dell’ambivalenza dei propri sentimenti si scioglie il nodo che gl’impediva di lasciarsi andare al dolore immenso della perdita. E di lasciar andare la madre, consumata dalla sofferenza e dalla malattia. Forse mi sbaglio, ma questa chiave di lettura, facilmente compresa da un lettore adulto, secondo me non collima con le paure e le angosce, legate alla morte, dei bambini e degli adolescenti: i primi non hanno nozione di ciò che può significare veder spegnersi una persona, i secondi hanno una visione estetica e filosofica della morte. E’ davvero difficile proporlo sia ai genitori che ai figli.

Eleonora

Il mistero del London Eye”, S. Dowd, Uovonero 2011
Sette minuti dopo la mezzanotte”, P. Ness, S. Dowd, con le illustrazioni di J. Kay, Mondadori 2012

martedì 22 maggio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


SEGNO E DISEGNO

OGGI MI SENTO COSÌ, Alessandro Sanna
Emme edizioni, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLISSIMI (dai 2 anni)


Alessandro Sanna mi colpisce sempre. Non riesco mai ad essere indifferente di fronte ai suoi disegni. A guardarli scopro ogni volta qualcosa di non dichiaratamente detto, ma che è lì a fare comunque mostra di sè.
Pur essendo il suo un segno sempre molto evocativo, decisamente poco descrittivo, Sanna è un autore 'perfetto' per i piccolissimi.
E' curioso perché nei vari corsi di formazione che ho fatto, avevo imparato che per i più piccoli occorre un tipo di illustrazione che sia poco evocativa, che sia invece 'fotografica' (non a caso sarebbe bello poter offrire ai nostri piccolissimi bambini italiani i libri fotografici di Tana Hoban che invece imperversano tra i bambini transalpini...), in sostanza un' immagine che li riporti immediatamente all'identificazione dell'oggetto raffigurato. E in questo la fotografia è quanto di meglio si possa loro offrire.
Ma allora Sanna? Lui è lontano anni luce da una fotografia. Allora i suoi disegni non vanno bene, con tutti quei suoi baffi di colore, con quelle macchie di acquerello, con quei segni che alludono solo all'essenza degli oggetti...


E invece i libri di Alessandro Sanna, continuo a pensarlo, sono perfetti. Questo lo penso perché anche i bambini piccoli a ben vedere si muovono per rapidi segni nel loro esprimersi attraverso il (di)segno. Un cerchio un po' sbilenco è un volto, la bocca è un taglio.
Nel caso di Sanna, io non so dire quanto conti la storia personale di ogni autore per la creazione delle loro illustrazioni, ma mi piace pensare che questo suo ormai frequente rivolgersi a un pubblico di piccolissimi sia dovuto al suo desiderio di 'progettare' libri che piaceranno alla sua piccola figlia.


In questo libretto però si annida anche un mio personale Amarcord, ovvero il primo percorso di lettura della mia ormai lunghetta carriera di lettrice, si intitolava proprio così: Oggi mi sento così e ronzava intorno alle grandi emozioni dei piccoli di una scuola materna.
Il grande sorriso che si diffonde in copertina è irresistibile, come pure un orecchio formatosi da una volpe accuciata, o il profilo di una mano che diventa le piume di una coda fiera di un volatile.
Di questi cartonati, pensati per minuscole mani, avevamo già visto altri titoli, come La Mamma, Cucù tutti inseriti nella collana Ullallà.
Adesso questa seconda serie vede nuovamente 4 o 5 titoli, di cui apprezzabili a mio avviso, accanto a Oggi mi sento così, La formica della buona notte e Abbracciami. La formica della buona notte è una delicata passeggiata della formica sul corpo del bambino, pronta per andarsi a coricare nel confortevole buchino dell'ombelico. Sembra un rifugio perfetto! 

Il terzo titolo è composto da un repertorio di abbracci tra animali, veri e propri incastri affettuosi, alcuni decisamente insoliti, forse grandi e cuccioli oppure più verosimilmente innamorati tra loro. Che cosa cambia? Un abbraccio è sempre bello da guardare.



Carla

lunedì 21 maggio 2012

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


L'AMORE IN UN BOCCONE!


Guglielmo e Marta sono due simpatici vermiciotti che vivono ai due lati di un albero, s’incontrano grazie ad una grossa succosa desiderabile pera gigante; entrambi si danno da fare per mangiarsela in un batti baleno; mangia che ti mangia, finiscono per trovarsi uno di fronte all’altra, ma guardate bene, non si innamorano al primo sguardo, anzi litigano ferocemente fino ad intrecciarsi l’uno all’altro in modo inestricabile. Eccoli costretti a condividere tutto, dai cocomeri giganti alle ciliegie piccoline. Nasce un amore così forte che anche quando il caso (nelle vesti di un uccello affamato) scinderà l’unione forzata, decideranno di continuare a condividere la vita insieme, cominciando da una torta nuziale. Come si capisce è un illustrato adatto anche ai piccoli lettori e il suo autore, Petr Horacek, inglese d’adozione, ha uno stile che richiama Eric Carle. 



La storia è piccina, le illustrazioni vivaci e di facile comprensione, i bimbi che frequentano la libreria hanno già mostrato di apprezzarlo. L’editore, Phaidon, compie poche selezionate incursioni nel territorio allettante dei libri per bambini: un’altra novità di questa primavera è La vicina delle pulcette, di Beatrice Alemagna, protagonista la pulcetta multicolore, che questa volta incontra la nuova vicina di casa. Cosa scoprirà? 

Che nel paese delle pulcette (e anche altrove) ci son delle grandi differenze fra maschi e femmine, ma che essere diversi, guarda caso, non guasta. Le illustrazioni, come di consueto, sono una prova di rara abilità manuale, con le stoffe e i vari materiali, cuciti, punzonati, incollati. Anche questo libro, con leggerezza, per i lettori piccini.

Eleonora


Guglielmo e Marta”, P. Horacek, Phaidon 2012
La vicina delle pulcette”, B. Alemagna, Phaidon 2012

Età di lettura consigliata: dai quattro anni.

sabato 19 maggio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


GIACOMINO E LE GHIANDE, Tim Bowley, Inés Vilpi
Kalandraka, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Giacomino piantò una ghianda, ma...prima che potesse crescere, uno scoiattolo la dissotterrò e la nascose. Giacomino piantò una ghianda. Germinò, germogliò, ma...un cavallo la calpestò e la schiacciò. Giacomino piantò una ghianda. Germinò, germogliò, crebbe, ma..."

Ma ogni volta arriva qualcuno e la ghianda del povero Giacomino ha un altro destino e non riesce mai a diventare albero.
Giacomino diventa grande piantando le sue ghiande, da bambino che era quando ha piantato la prima, la seconda la pianta da ragazzino, la terza è un bel giovanotto, finché quella che pianta da vecchio finalmente riesce a diventare una grande quercia che ospita tra i suoi frondosi rami molti uccelli e fa una grande ombra sotto cui Giacomino e i suoi amici trovano il fresco nei giorni d'estate. 


Da grande quercia qual è nessuna capra può mangiarsela e nessun bambino può spezzare i suoi fragili rami, perché i suoi rami ora sono possenti e pieni di foglie e di nuove ghiande che, ricominciando il ciclo, daranno vita a nuove querce, con nuove foglie, nuovi rami e saranno mangiare per scoiattoli e capre, finiranno sotto gli zoccoli di un cavallo e rotti sotto il peso di bambini o tagliati per bruciare in un caminetto.


Giacomino e le sue ghiande ci ricordano che nella vita perseverare, insistere nei propri intenti porta ad un qualche risultato. Così come Giacomino tenta e ritenta nella sua attività di piantatore di ghiande, altrettanto fa la ghianda, cercando di schivare zoccoli di cavalli, bocche di capre fameliche e zampe di scoiattoli voraci con lo scopo di portare a termine la sua missione di seme, ovvero diventare albero!


Carla

Noterella al margine. I disegni di Inés Vilpi sono coloratissimi. Alcuni particolari sono veri e propri esercizi decorativi. Ai bambini piaceranno i villaggi movimentati che sono lo sfondo di molte tavole. Ma ai bambini piacerà moltissimo anche il testo che gioca con loro attraverso le parole che si ripetono, quasi a volerli 'chiamare dentro', in un'eco che si ripete tra scritto e parlato.
Sarà un caso o il nome Giacomino destina chi lo possiede ad avere la verve del giardiniere e del piatatore di semi, di ghiande o di fagioli...magici?

giovedì 17 maggio 2012

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)

A PIEDI


Paolo Rumiz presenta il suo libro, A piedi, così: ‘…Soprattutto, vorrei incitarvi a mollare gli ormeggi e andare, perché camminare rischiara la mente, conforta il cuore e cura il corpo.() L’uomo che non cammina perde la fantasia, non sogna più, non canta più e non legge più, diventa piatto e sottomesso…(). Il semplice fatto di mettere un piede davanti all’altro con eleganza, di questi tempi, è un atto rivoluzionario, una dichiarazione di guerra contro la civiltà maledetta dello spreco.’
Chi mi conosce può capire perché mai un libro che in fondo descrive solo un viaggio a piedi dal nord al sud dell’Istria, mi sia piaciuto tanto: perché nel raccontare, spiegare e descrivere non fornisce solo strumenti pratici per chi volesse seguire i suoi suggerimenti e avventurarsi in quello stesso percorso, ma riesce a dare un’espressione concretissima di una filosofia di vita, prima ancora che di una modalità di viaggio. Camminare a piedi significa prima di tutto dare tempo a se stessi, regalarsi un tempo dedicato a guardare, ascoltare, respirare. Un tempo che è fatto anche di fatica, ma che consente di seguire il filo dei propri pensieri, di tenere desto il dialogo con se stessi. Rivoluzionario. E ancor più rivoluzionario se pensato per ragazzi, abituati al consumo veloce, ai pomeriggi pieni di impegni, a disegnare alberi e case come li vedono nei cartoni animati e non come li hanno visti passeggiando. Lentezza e tempo per sé, il ritmo cadenzato del cammino e ascolto; ovvero chiamarsi fuori dal ritmo metropolitano (magari anche all’interno della stessa metropoli) per ritrovarsi; è un regalo da fare ai più giovani provare ad insegnargli come si può fare.
Certo, immagino che la descrizione minuziosa e attenta di un percorso di sicuro non turistico, possa sembrare poco allettante per i ragazzi; ma questo libro può essere un buon assaggio di quella che comunemente chiamiamo narrativa di viaggio, uno dei tanti percorsi che i giovani lettori possono intraprendere, incontrando, in seguito, autori come Chatwin, Durrell e tanti altri. Nello stesso tempo è ricco di indicazioni tecniche e suggerimenti per chi davvero vuole mettersi in cammino.

Per i più esperti che si volessero già cimentare nell’impresa, suggerisco il libro della Lapis, Passo dopo passo. Sulle orme dei pellegrini verso Roma, che propone il tratto della via Francigena nel Lazio settentrionale in una versione pensata per i ragazzi, spiegando il significato storico dei pellegrinaggi e offrendo una vera guida per i giovani escursionisti. 


Eleonora

A piedi”, P. Rumiz, illustrazioni di A. Baronciani, Feltrinelli kids 2012
Passo dopo passo. Sulle orme dei pellegrini verso Roma”, AA.VV., illustrazioni di L. Terranera, Lapis 2009


mercoledì 16 maggio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

BUN CON BUN

TI MANGIO!, John Fardell
Il Castoro, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)



"Un giorno Leo e sua sorella Sara andarono nel bosco...quando sfortunatamente...Leo fu mangiato da un Inghiottone dei boschi. Sara non si fece prendere dal panico."

Sara è una ragazzina curiosa, intelligente, organizzata (lo si capisce dal suo zaino) e che si documenta; quindi sa che l'Inghiottone dei boschi inghiotte intere le sue prede. Suo fratello è, si fa per dire, al sicuro nella pancia del mostro. Magari, tutto pieno di bava e saliva, ma salvo.
Sfortunatamente però l'Inghiottone viene a sua volta mangiato da uno Gnammete alato. Sara non demorde nel suo inseguimento, ma quando lo raggiunge sfortunatamente questo viene a sua volta inghiottito da un Acchiappone marino. E così via andare, mostro mangia mostro e la piccola ma tenace Sara sempre dietro. L'inseguimento termina davanti al muso per nulla rassicurante di uno Zompone dai denti a sciabola. 


Con grande coraggio, il viaggio della bambina, novella pinocchia, prosegue all'interno dove ritrova in perfetto ordine tutti i mostri, rigorosamente uno dentro l'altro. Raggiunto il più piccolo, quello contenente il fratellino, mette in atto il suo piano di liberazione...che, ovviamente, non vi dirò!

Libro davvero esilarante. Divertente e intelligente che a ben guardare porta dentro di sé (un po' come nella storia) tanti altri bei libri del passato. No so se dipenda dal fatto che si parla di mangiare ma questo libro mi ha fatto venire in mente il motto di una vecchia zia ligure che dice sempre davanti a 'una invenzione culinaria' fatta con ingredienti garantiti: Bun con bun fa bun (trad. Buon con buono fa buono).
Cerco di spiegarmi: anche Ti mangio è fatto di ingredienti garantiti, e mi riferisco a temi di libri già incontrati altrove: il ritornello 'sfortunatamente', un mantra ripetuto a ogni nuovo incontro, rimanda al bellissimo libro di Charlip (Fortunatamente, Orecchio acerbo, 2011), la catena di mostri che si mangiano ricorda la 'catena alimentare' del raffinato libro di Iela Mari, Mangia che ti mangio (Babalibri 2010), il finale a sorpresa ci ricorda il piglio di Max, Nel paese dei mostri selvaggi (Babalibri 1999).
L'abilità di Fardell però è stata quella di saper scegliere e poi mettere insieme tutti questi ingredienti e dare luogo a una sua personalissima ricetta dal sapore, comunque, tutto nuovo e gustosissimo. E ancora una volta la zia ligure ha avuto ragione: Bun con bun fa bun.

Non perdetelo!

Carla

Noterella al margine: siamo pronti per il prossimo libro di Fardell, magari per scoprire chi è Manfred the Baddie, che sembra promettere grandi cose...

martedì 15 maggio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

I DUE ANDRZEJ

FRAGILE, Fabrizio Casa
Sinnos, 2012

NARRATIVA PER GRANDI (dai 13 anni)



"'È un ragazzo chiuso. Non parla. Viene qui spesso, anche se, secondo me, se ne vergogna. Che figura ci fa con gli amici? Qui non si predicano i loro valori'. 'È come se indossasse sempre una maschera'. 'Qualche volta sono riuscito a vederlo senza. Spesso quando si confessava. Un vaso di cristallo in una ferramenta'."

Così è Andrzej: fragile, forse. Di certo, diverso da ciò che lo circonda: un vaso di cristallo è del tutto fuori luogo in un negozio che vende bulloni e viti.
La sua storia è presto detta. In una periferia degradata, in mezzo a ragazzi più grandi di lui, senza scrupoli e con già un piede nella malavita, per famiglia solo sua madre, ex ragazza polacca dal passato molto doloroso, vive questo quindicenne di nome Andrzej che coltiva il mito del fratello maggiore polacco che non ha neanche mai visto e con lui pare condividere -a migliaia di chilometri di distanza- una passione segreta: il rugby.
A chi lo vede da fuori pare un tipo sicuro di sé. Questo pensa all'inizio il sovrintendente Mitraglia che lo interroga perché indiziato di una rapina a mano armata in un supermercato. Bastano dieci minuti di domande e risposte perché tutto cambi ai suoi occhi piuttosto esperti di umanità. Sebbene ogni circostanza paia convergere per accusarlo, questo strano poliziotto e un parroco di trincea, intuiscono che sotto quel piglio da duro c'è dell'altro. Basta solo andare a vedere.

Dietro un racconto poliziesco ben costruito, si nascondono così i due Andrzej, l'Andrzej degli alveari e l'Andrzej del rugby. Il primo è un ragazzo che pare già segnato da un destino di malaffare, quello che ha tatuato il proprio nome seguito da f.d.p., quello che gira con un tipo che tutti chiamano Cocaina. Il secondo Andrzej, invece, frequenta la parrocchia, ama lo sport e il gioco di squadra. Ed è proprio questo secondo ragazzo (che l'altro tiene ben nascosto) che il poliziotto riesce a 'intravedere' nell'interrogatorio, ed è a questo che tende la mano.

Terzo titolo di Fabrizio Casa per la collana Zonafranca di Sinnos. Echi di Pioggia sporca (2011) si ritrovano anche qui: atmosfere analoghe, contesti simili, personaggi di grande impatto che attraversano entrambe le storie. Ma in comune questi due titoli hanno soprattutto i loro potenziali lettori. E mi riferisco a quei ragazzi più o meno coetanei di Andrzej o di poco più piccoli di lui, che nei libri vanno cercando storie che tengano desta la loro attenzione, che li inducano a pensare, a parlare e a raccontarsi, in altre parole, libri in cui si offra loro l'occasione di giocare con altri la propria partita. In questo senso Fragile è un terreno ideale di incontro.

Carla

Noterella al margine. Vi auguro di incontrare nelle vostre giornate più tristi e fosche Jusy White, all'anagrafe Giuseppina Bianchi, per poter scambiare con lei due parole così...sono certa che, dopo averle parlato, il sorriso vi tornerà all'istante. Ogni promessa è credito!

domenica 13 maggio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


GALLINA IN FUGA [II]

IL GIORNO DEL FRATELLINO, Christian Jolibois, Christian Heinrich
Nord-Sud Edizioni, 2012

ILLUSTRATI PER MEDI (dai 6 anni)



"Polletti e gallinelle fanno festa agli ultimi nati. Solo Carmelito, il polletto rosa, è triste. Guarda i suoi amici con un po' di invidia. 'Perché io non ho un fratellino?' 'Se avessi un fratellino, potremmo giocare insieme a salta-pollo o a tira-cresta'".

Il piccolo Carmelito, il pollo rosa nato da una gallina bianca e da un gallo rosso, ha il problema di essere figlio unico. Vuole un fratello, ma le uova che fa sua madre sono le migliori del pollaio e quindi diventano immediatamente frittate o finiscono in gustose torte rustiche. Ma se l'uovo appena fatto viene 'dato in affido' forse la maternità può aver luogo. Pedro il cormorano se ne incarica e così la 'gravidanza' prosegue. Ma a complicare le cose ci si mettono anche due ricci ladri di uova.
Salvato in extremis, l'uovo è pronto. Cric, si rompe davanti agli occhi impazienti di Carmelito. Nell'uovo non c'è un fratello ma, delusione totale, una sorella!! Fine di un sogno? Parrebbe di no, perché questa sorella si rivelaimmediatamente piuttosto in gamba; un vero talento nello sport, nel gioco, nell'ideazione, nel farsi valere e nel trarsi d'impaccio: tutto quello che fa lo fa meglio di lui, compreso anche salvargli le penne.
Va da sé che Carmelito cambia opinione su sua sorella e il tempo non è mai abbastanza per giocare con lei a Salta-pollo, tira-cresta, nascondi pollo, manca la piuma, gira gira pollo, pizzica pollo, grano duro e grano molle, passa la zampa, becco a te becco a me, gallina cieca, un due tre gallinella...



Terza storia della serie Polli ribelli. Nati in Francia già una decina di anni fa, questi libri, nel prosieguo della serie mantengono alto il livello di divertimento. Evviva! Alcuni particolari fanno davvero ridere: L'urlo di Munch citato per raccontare la disperazione di un polletto figlio unico, l'ecografia fatta a lume di candela, l'intrusione dei polletti nella fiaba di Pollicino (che se non si fossero introdotti forse anche a quei bambini sarebbe andata diversamente...), i porcospini pervicacemente conficcati sul fondo schiena del montone che pare ignorarli per tutto il tempo: si tratta di piccoli particolari nel testo o nei disegni che rendono la lettura di questi libretti davvero molto gradevole.
Breve battuta finale nel libro che dimostra quanto l'affetto la cura o, nel nostro caso specifico, la cova prenatale possa incidere sul nascituro. D'altronde il mitico libro di Dr. Seuss - L'uovo di Ortone - ha fatto scuola in tal senso!



Carla

Noterella al margine. Un'altra occasione perduta riguardo al formato del libro. Se avete visto il video  del post precedente, certamente avrete notato il formato che questo libro ha in Francia...che respiro diverso per le immagini di Heinrich! D'altronde Salani non è nuova al libro bonsai: penso a Urlo di mamma (Jutta Bauer) e Chi me l'ha fatta in testa (Wolf Erlbruch) che nella loro prima edizione erano entrambi poco più grandi di un francobollo e poco più piccoli di una busta da lettera.