mercoledì 31 dicembre 2025

ECCEZION FATTA!

  I NOSTRI FUOCHI D'ARTIFICIO 
 CHE SPARIAMO NELL'ETERE 
PER FARE LUCE 
 PER FARE RUMORE 
 PER FARE MERAVIGLIA 
 Il meglio di... un anno di libri, 
 un anno di ragionamenti, 
 un anno di recensioni su Lettura candita. 
 Per ogni libro, il nostro perché 
 (BUM!) 


luglio 2025


Il compleanno dello scoiattolo, Toon Tellegen, Kitty Crowther (trad. Laura Draghi Salvadori) 
Feltrinelli Kids 2025 

perché

"Nel suo piccolo mondo brulicante di animali tra loro anche molto diversi - in cui il grande assente è l'uomo, mentre molto presenti sono i suoi sentimenti - c'è la consueta atmosfera piena di grazia. 
Ciascuno di loro ha caratteristiche proprie: ci sono i golosi, ci sono i timidi, ci sono gli affettuosi, ci sono i curiosi, ci sono i quieti e i festaioli, ci sono quelli che abitano sotto terra e quelli che si illuminano, volando. 
Ma tutti proprio tutti vivono in armonia, perché tra loro c'è comprensione e rispetto reciproco. 
Tutti sanno godere della propria gioia come di quella degli altri. 
E chi legge avverte chiara e forte la loro voglia di essere lì con gli altri, in quel preciso momento."



"Lezioni di cose. Un universo a portata di mano", Gustavo Puerta Leisse, Elena Odriozola (trad. Maura Romeo), Quinto Quarto 2025

perché

"La scelta degli oggetti (che poi è il modo migliore per capire il pensiero di chi l'ha scritto) mi pare davvero attenta al pubblico di riferimento, ovvero i bambini curiosi e bellamente ignora i possibili timori di genitori benpensanti. 
Senza nessuna censura si parla di come uccidere le mosche e si discute di coltelli. 
Ci sono oggetti che fanno parte del loro parco giochi - la palla, il frisbee e forse il dado. Gli altri, che comunque appartengono al loro universo visivo, sono dentro per due ragioni diverse: da una parte è proprio molto interessante e utile capire come funzionano - il volante, il bottone - dall'altra sono così tanto apparentemente semplici da lasciare basiti nell'apprendere quanto in realtà complessi siano, fisica e chimica per capirne di più - il mattone, il liquido, e l'imbuto..."


agosto 2025


La ragazza e il masso, Kristien In-'t-Ven, Martha Verschaffel (trad. Valentina Freschi) orecchio acerbo 2025 

perché

"Questo libro ha la caratteristica di generare giudizi tra loro contrastanti, in alcuni casi agli antipodi. Alcuni non ne hanno colto subito il senso profondo e la grande metafora che lo attraversa, altri lo hanno considerato "a tema", essenzialmente perché pone una grande questione (cosa altro dovrebbero fare i buoni libri, se non generare domande e mettere in moto le menti dei lettori, spostandoli di un po' dalle loro posizioni iniziali?). Altri ancora lo hanno reputato un libro bellissimo e quindi necessario. Tra questi, gli editori che l'hanno pubblicato nei Paesi Bassi e in Italia. Tra i molti che lo hanno considerato un gran libro, con una grande storia raccontata, sono nate interpretazioni molteplici. In sostanza tutti hanno cercato, in base alla propria esperienza, in base al proprio modo di leggere il mondo e la realtà, di dare un senso e un nome a ciò che si nasconde dietro (o forse sarebbe più corretto dire dentro) quel masso."


Questa non è una carota., Dylan Hewitt  orecchio acerbo 2024 

perché

"La terza cosa importante che questo libro fa riguarda la letteratura in genere e il nostro rapporto con lei. E qui entra in gioco Coleridge che di questo rapporto ha messo in evidenza un carattere fondamentale: la temporanea sospensione dell'incredulità, the suspension of disbilief! senza la quale la letteratura di finzione non avrebbe avuto alcun senso di nascere ed esistere. 
Si tratta di un patto, solido quanto silenzioso, tra chi scrive e chi legge: "scrivi e io ti crederò. Bene, allora io scrivo perché so che tu mi crederai!" 

settembre 2025


La scuola degli animali, María José Ferrada, Issa Watanabe (trad. Marta Rota Núñez) Topipittori 2025 

perché

"Questa è la piccola meraviglia che accade a ogni nuova frase: non poter prevedere neanche un po' la direzione che le sue piccole storie prenderanno. 
Bello così, farsi portare un po' qui un po' là: celebrare la Festa della Grande Cipolla, andar dietro alle oche che hanno scoperto un sentiero che comincia alla fine del ponte e si inerpica su fino alla luna, un sentiero di aria pieno di stelle. Necessaria sarà la scala.
Cucù! Lo stupore per l'inaspettato è la molla che ha messo in moto tutto; in ognuno dei piccoli racconti trova forme diverse: dal cilindro, o forse dovrei dire dal cerchio in fondo all'armadio, non escono solo conigli... e dai cavolfiori di cartone escono invece agnellini, ma fanno cucù anche oche, galli, volpi e bambine con questo passo saltellante e incerto attraversano il libro per intero."


Il bello di Kerstin, Helena Hedlund, Katarina Strömgård (trad. Samanta K. Milton Knowles) La Nuova Frontiera Junior 2025 

perché

"Il bello di Kerstin è che è bugiarda e - inconsapevolmente - anche ladra. E si auto assolve e si macera il giusto. 
Il bello di Kerstin è che ha una bella confusione in testa e nell'anima, adesso come adesso. 
Il bello di Kerstin è il suo saper bene quale sia la teoria, ma nella pratica le capita di inciampare più e più volte. E non è la sola. 
Il bello di Kerstin è che sa fare squadra con chi è più in difficoltà di lei. 
Il bello di Kerstin è che si è andata a incastrare da sola in una situazione che con il passare del tempo le scoppia tra le mani e diventa sempre più complicato per lei uscirne illesa. Ma ci riesce con la complicità di un amico vero, un paio, anzi tre, bravi genitori e un buon piano! 
Il bello di Kerstin è che è meravigliosamente piena di difetti: nulla di incorreggibile, s'intende. Tuttavia, in questo suo ribollire emotivo fa tutti quegli errori "previsti dal codice" che la fanno essere "doppia" e che le permettono di essere accettata senza troppo sforzo dagli altri. Compresi alcuni adulti che, anche da grandi, continuano a inciampare, esattamente come lei, davanti a lei."

ottobre 2025


Lento lentissimo, Jon Fosse, Lucio Schiavon (trad. Eva Valvo) 
Iperborea 2025 

perché

"Quel ragazzino di parole, carta e pennelli è proprio un bell'esempio di ragazzino in carne e ossa. 
Jon Fosse non si preoccupa minimamente di mettere in una storia per bambini altri bambini che siano bugiardi, furbetti, codardi e ritardatari. 
Questo è un bello scarto. Credo che il Nobel per la letteratura nel 23 non glielo abbiano dato a caso. 
E a parte questo che è già tantissimo, secondariamente, si potrebbe anche notare che una casa editrice italiana, seppure lasciando maturare al punto giusto le coscienze italiane per più di trentacinque anni, si assume questo rischio e pubblica questo testo. Magari confidando che l'adulto compratore non sia troppo perbenista e bacchettone e che nella capriola finale riesca a cogliere il sapore di una redenzione. Quale di fatto parrebbe essere."



Il rospo. E altre storie di Hans Christian AndersenValentina Pellizzoni, Silvia Molteni Topipittori 2025 

perché

"Rendere quei racconti - non credo sia un caso quella parola 'storie' nel sottotitolo - di nuovo attuali, svecchiare le sue ottocentate (e con esse tutto il lato religioso è saltato via) e mettere di nuovo in circolazione altro materiale che attesta una volta di più la potenza di un autore 'scomodo' agli occhi di un pubblico che ha cercato di fare di tutto per travisarlo. A partire dallo scempio fatto alla Sirenetta e al suo finale autentico, e alla scelta di selezionare solo ciò che non avrebbe urtato troppo i pensieri dei più piccoli: I vestiti nuovi dell'imperatore, Il brutto anatroccolo, Il soldatino di stagno, La piccola fiammiferaia. 
In tutte queste è chiara la morale, ma non fa loro mai troppo male. 
Valentina Pellizzoni ci dice che la sua scelta è stata dettata dal desiderio di sintonia con l'immaginario di Silvia Molteni, ma non è solo questo. 
Il motivo dell'ottima scelta di queste sei fiabe sta anche nel loro essere così sorprendentemente attuali e leggibili, a chi se la sentisse, da diventare fondanti moniti riguardo a questioni giganti..."

novembre 2025


 “Buon compleanno!” Heena Baek, (traduzione di Dalila Immacolata Bruno), Terre di Mezzo Editore 2025 

perché

"Buon Compleanno! non è solo una storia sul tempo e sugli effetti che esso provoca su grandi e piccoli di giorno in giorno. È forse soprattutto un racconto che mette a fuoco il punto di equilibrio dove si toccano mutamento e identità. Perché l’infanzia è tradizionalmente il momento dello stupore assoluto, ma anche il tempo in cui quello che è certo muta repentinamente. Ed è questo che Baek riesce a raccontare in questo albo traversale: quel mischiarsi agrodolce di emergente consapevolezza e residuo incanto tipico di ogni momento di crescita." 




L'ometto a cui non piaceva nulla, Pépito Matéo, Irène Bonacina (trad. Eleonora Armaroli) Terre di Mezzo 2025

perché

"La lettura di questa storia la si potrebbe paragonare a una giovane pattinatrice che fa scorrere veloce le lame dei suoi pattini, si muove con sicurezza, accelera verso il centro del suo esercizio, e quando è lì fa salti e piroette in aria. E poi riatterra per chiudere in bellezza con un inchino. 
Se il testo, così pieno di poesia (con un sacco di rime) e di filosofia, letteralmente canta nel leggerlo ad alta voce, dimostra tutta la sua difficoltà nell'essere illustrato..."

dicembre 2025



L'albero e il drago, Pierdomenico Baccalario, Chris Riddell, Il Castoro 2025 

perché

"L'albero e il drago è proprio una bella storia rotonda, ossia ha un preciso punto di partenza che diventa, come per incanto, anche punto di arrivo. Nel suo centro ne succedono diverse, ma la sua bellezza sta proprio in quel suo mordersi la coda. In quel suo acciambellarsi sul finale proprio nello stesso punto da cui tutto è nato. 
Ma come è giusto che sia, tanto è cambiato da quell'inizio con un drago cucciolo e goffo e un albero saggio, pieno di consigli e di suggerimenti. Ora alla fine della storia abbiamo un drago che si è fatto coraggioso e leale e un albero rimasto fedele alla sua consegna di fare da rifugio sicuro a chi vorrà sedercisi sotto."


Il re e il mare, Heinz Janisch, Wolf Erlbruch (trad. Angela Ricci) Gallucci editore 2025 

perché

"Il libro che nasce in Germania nel 2008 è perfettamente in linea con gli altri grandi libri di Erlbruch, e con quella cifra illustrativa, quella degli anni Duemila che arriva fino a L'orso che non c'era. 
Pochi segni sulla faccia del re per dargli forte espressione e ribadirla con la postura del corpo: occhioni sgranati, pochi segnetti su naso orecchie e guance e un tratto sicuro per la bocca e per gli occhi quando sono chiusi in estasi o in riflessioni. E su tutti questi re, la necessaria corona, a tre punte. Né piccola, né grande. 
I 21 incontri che il re fa con mare, gatto, ombra, pioggia, albero o scoiattolo ecc. ecc. sono delle pietre preziose che prendono luce dal loro essere molate alla perfezione. Sono dialoghi brevi, talvolta brevissimi, intorno a cui si costruisce il contesto che è ridotto all'osso. 
Non ci sono parole superflue, descrizioni inutili, aggettivi accessori. Si va dritti al finale che contiene in sé il nocciolo di senso. E ognuno troverà il proprio. 
Parrebbe che la chiave di tutto stia proprio in quella corona e in quel sentirsi re. 
Re del mondo. 
Ma al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, questo sovrano regna sul nulla, in tutta serenità..."


FINE

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