UN'AGENTE SEGRETO
Il Castoro 2025
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"A te, che non te l'aspettavi."
F. S.
Di schiena, alla scrivania, risponde al telefono che squilla nella sua agenzia di spedizioni internazionali. Segnata su un foglietto la prossima destinazione, non resta che attrezzarsi del minimo indispensabile e partire: cappello, lunga sciarpa, maschera per mantenere l'anonimato e nella tasca del cappottone un bel po' di biscottini saporiti per felini, probabilmente quelli del gatto che sta dormendo sul divano della sala d'attesa.
Sulle sue tracce si mettono tre loschi individui: bassi goffi e decisamente poco atletici. Sebbene a fatica, non perdono mai di vista l'agente in missione.
Moto, mongolfiera, paracadute, giungla - utilissimi i biscotti da gatto... Quindi canoa, ruspa per raggiungere il picco, al secondo bradipo a destra, in America latina, a giudicare dal condor irritato per la ruspa pericolosamente vicina alle sue uova.
E quei tre ometti, sempre dietro. Ma sempre più affaticati.
Sul picco c'è il villaggio di una bambinetta, quella che ha richiesto il servizio, che consegna il suo pacchetto all'agente della società di spedizioni.
Metà della missione è compiuta!
Ora bisogna solo portarlo a destino: giù dal picco, abissi, deserto, un tratto sul tetto dell'Orient-Express, biplano, paracadute , la solita moto chopper KTM e poi su fino al sessantesimo piano con l'ascensore guasto.
Ed è lì che avviene la consegna: a un bimbetto occhialuto, molto contento di ricevere il suo regalo di compleanno da parte di Piccola Felce.
Ora l'intera missione è compiuta!
E quei tre ometti, sempre dietro. Beh, non proprio, ormai parecchio fuori uso, come l'ascensore, arrancano per le scale.
Conclusa così la giornata di lavoro dell'agente, non resta che tornarsene a casa, al solito tran tran. Non prima di aver fatto un po' di spesa, però.
Ecco: questo è il racconto della sua giornata tipo.
Quasi un silent book.
Uniche eccezioni: frase finale da non svelare neanche sotto tortura e un gentile "Buonasera" sussurrato, scendendo per le scale.
Per chi è arrivato a leggere fino a qui, senza aver avuto in mano il libro, rimane da sciogliere un bel mistero su chi sia veramente quest'agente.
Chi invece il libro lo ha sfogliato, saprà - beninteso solo alla venticinquesima tavola - la vera identità di un'agente (occhio all'apostrofo) che in giornata è in grado di compiere una missione di tale portata.
E come se non bastasse, chiuso l'ufficio, va al supermercato, riempie un carrello di roba, si carica le due buste, prende un autobus, dimostra la propria disponibilità e generosità verso una vecchietta e verso un mendicante e finalmente arriva a casa, dove c'è la sua famiglia che l'aspetta con la cena in forno (almeno quella).
La dedica del libro, dettaglio che ai bambini poco interessa mentre i grandi se non altro la notano, parrebbe illuminante.
Siamo davanti a un omaggio sperticato e grato nei confronti di una persona (che non se l'aspettava?) unica, ma anche di una categoria umana: le donne, e in particolare quelle che lavorano!
E se poi, visto che sono anche mamme, il cerchio diventa perfetto e si chiude.
Detto questo, che non è poco, fin qui si è parlato di ciò che ha il fine di coinvolgere emotivamente in particolare gli adulti lettori e lettrici.
Sì vabbè, ma ai bambini cosa resta?
Parecchio: il lato comico della vicenda. Ossia il crescendo delle difficoltà del viaggio, i diversi modi di uscire illesa dalle situazioni sempre più complicate e, per converso, la goffaggine dei tre inseguitori maschi (!) che, messi uno sull'altro, non raggiungono neanche l'altezza della gagliarda protagonista. I bambini rideranno dei loro impacciati e dolorosi atterraggi di fortuna, rideranno sulla scena degli alligatori o delle peste in cui finiscono al momento del condor e, come se non bastasse, saranno loro debitori dell'aver smascherato, nel senso più letterale del termine, la vera identità della protagonista assoluta dell'intera vicenda.
Ma c'è un ulteriore piccolo seme che potrebbe e dovrebbe aver attecchito nelle loro testoline: una mamma che lavora, in casa o in ufficio, anche senza dover andare e tornare in giornata in Amazzonia o sulle Ande, ha alcuni tratti che la rendono speciale: nel suo essere sempre pronta, sempre capace di soddisfare desideri, di dare risposte, di diffondere gioia e amore, e di fornire servizi essenziali e superflui alla piccola comunità familiare, gatto compreso.
E di farlo, considerandolo niente di straordinario.
Carla
Noterella al margine. Silei, senza parere, nel disegno imprime un ritmo da fumetto più che da albo e lo rende allegramente indisciplinato - con oggetti che escono dalle rigide cornici oppure concede molta liberà all'acqua e i rampicanti che, come accade nella vita vera, quando decidono di andare, vanno.